Gli alpini restituiscono l'aquila a Tarvisio

Martedì 16 Luglio 2019
IL CASO
TARVISIO Tarvisio da ieri ha nuovamente la sua aquila. Quello che per gli Alpini non è un semplice simbolo ma uno stendardo da portare fieri su cappelli e bandiere, è ritornato infatti a svettare sul monumento - un'imponente pietra posizionata il 9 aprile del 2016 tra l'edicola e l'ex albergo Nevada su cui svettano gli emblemi dell'8° Reggimento e del 3° Artiglieria da montagna - realizzato a ricordo di tutti gli Alpini siano essi ancora effettivi, appartenenti all'Ana o defunti. L'aquila, una scultura di bronzo dell'altezza di una decina di centimetri, aveva fatto bella mostra di sé fino al 21 aprile scorso: durante la notte, infatti, una mano ignota aveva avuto l'ardire di asportare l'opera sfregiando prima che il monumento, il sentimento di amicizia e fratellanza che lega Tarvisio e gli Alpini. Un gesto inqualificabile e irrispettoso che aveva suscitato grande sdegno in tutto il tarvisiano dove le Penne Nere hanno instaurato un legame indissolubile con il territorio capace di andare al di la della divisa o delle ex caserme che caratterizzano la valle. Un rapporto così forte che nel marzo 2007 aveva portato al conferimento da parte dell'amministrazione comunale di Tarvisio della cittadinanza onoraria all'8° Reggimento Alpini. «Abbiamo voluto che l'aquila ritornasse al suo posto - racconta Daniele Missoni, presidente del Gruppo Ana Nevio Artioli di Tarvisio - e abbiamo potuto farlo grazie alla donazione di Mitia Cortiula artista locale che ringraziamo e che con il ferro ha dato vita a una nuova opera che ci permette di completare nuovamente il monumento».
LA SCELTA
«Non era giusto avere un monumento dedicato agli Alpini senza aquila - spiega lo stesso Cortiula - per me era come vedere un cappello alpino senza la piuma. Il monumento mi sembrava nudo e così l'ho vestito nuovamente di quello che gli hanno rubato». Il monumento agli Alpini ritorna così a essere completo esempio concreto di come le Penne Nere non si fermino davanti alle difficoltà: «Questo riposizionamento - prosegue Missoni - è un segnale forte anche verso la popolazione a conferma del fatto che noi ci siamo e ci saremo sempre». Il ritorno dell'aquila permetterà alla sezione ANA di Tarvisio di celebrare nel migliore dei modi l'importante traguardo dei novant'anni dalla fondazione che sarà festeggiato il prossimo settembre: «Non potevamo arrivare alla nostra festa con il cippo mutilato» sottolinea Missoni che non crede alla bravata quanto piuttosto a un atto vandalico messo a segno da chi non ha rispetto per i simboli e ha deciso di portarsi a casa l'aquila come se si trattasse di un qualsiasi souvenir. «Se il giorno del furto ero profondamente rattristato, ora sono molto contento perché oltre ad aver ridato la forma originaria al monumento, abbiamo dato dimostrazione che, come al solito, noi non ci arrendiamo mai e se per caso qualcuno dovesse rubare anche quest'aquila, non esiteremo a metterne un'altra».
Tiziano Gualtieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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