Gelate, agricoltura in ginocchio

Lunedì 19 Aprile 2021
Gelate, agricoltura in ginocchio
AGRICOLTURA
UDINE Dove non hanno colpito gli effetti della pandemia, ha colpito, e duramente, il clima. Le colture, soprattutto i frutteti, già provati dalla lotta alla cimice asiatica marmorata, oggi si trovano a fare i conti con una gelata che ha messo in ginocchio numerosi agricoltori. Se per i vigneti le perdite, finora stimate, vanno dal 5 al 30%, per gli alberi da frutto è stata una strage. «La gelata ha colpito a macchia di leopardo spiega Marco Lorenzotto, socio Coldiretti - Dove c'era più vento le culture si sono salvate. I danni sui vigneti hanno riguardato le varietà precoci (in particolare sugli impianti di prosecco), mentre per altre varietà è presto per fare una stima. Abbiamo fatto diversi trattamenti e ventilato durante la notte, ma sono soluzioni tampone afferma qualche vignaiolo ha anche acceso i fuochi, ma in certi casi hanno peggiorato la situazione. Servono candele specifiche che hanno costi piuttosto elevati».
LA STAGIONE
Solo il tempo dirà come procederà la stagione tra i filari, ma questa gelata eccezionale ha messo in ginocchio i coltivatori di frutteti. Quasi azzerata la produzione di pesche di pere, anche alcune varietà di mele e kiwi hanno subìto danni significativi, così come quelli degli asparagi dove la stima iniziale è di una perdita che sfiora il 50%. Tra giovedì e venerdì la colonnina di mercurio ha segnato l'ultima notte sotto zero, con il rischio di ulteriori danni alle colture. «L'iniziale stima del 30% è quello che auspichiamo, ma purtroppo sarà molto più alta. Per alcuni l'annata è compromessa con danni irreversibili sostiene un altro socio Coldiretti, Andrea Businaro si andrà oltre il 50%. Ci siamo confrontati anche con i tecnici dell'Ersa che sono altrettanto preoccupati. I frutti sono necrotizzati e destinati a cadere. La gelata riferisce è arrivata nella fase più delicata della fioritura e chi non è dotato di impianti antibrina è stato danneggiato del tutto».
ECCEZIONALE
Una gelata eccezionale, soprattutto per la durata. Freddo, ghiaccio e neve non sono insoliti ad aprile, ma stavolta le basse temperature sono andate avanti anche per 10 ore, troppo per gli alberi da frutto. «In 60 anni dice Businaro è la seconda volta che si arriva a questi livelli».
TAVOLO
Ora gli agricoltori auspicano di sedersi presto a un tavolo assieme alla Regione e ai Consorzi di Bonifica per far arrivare l'acqua nei campi, in modo da poter installare gli impianti antibrina. «Sappiamo che il periodo è difficile per tutti i settori, ma ci sono aziende quasi monocoltura che quest'anno si vedono azzerare la produzione» e anche i premi assicurativi per questi eventi sarebbero troppo onerosi. Non che gli impianti antibrina non lo siano. Il costo si aggira tra i 50.000 e i 70.000 euro, «c'è un'esposizione importante per noi e se qualcuno non ci dà una mano, rischiamo di perdere un intero comparto, già provato dalla presenza della cimice asiatica». Per ora l'auspicio, in attesa della conta definitiva dei danni, è che le piante reagiscano e qualcosa si possa recuperare, «ma i danni sono visibili sottolinea Businaro e se questa è la realtà dobbiamo ragionare su ulteriori spese per salvaguardare l'agricoltura». Dopo la gelata, in effetti, a peggiorare la situazione ci sono stati due giorni di pioggia battente, «proprio quando si prevedeva una buona annata commenta sconfortato dato che c'era stata una bella fioritura». Se in Friuli Venezia Giulia si guarda a un tavolo per trovare risposte e soluzioni, a livello nazionale si è mossa anche Confagricoltura, chiedendo interventi straordinari, come il rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale nel prossimo decreto di sostegno alle imprese.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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