«Friuli Innovazione deve cambiare Basta con l'attività immobiliare»

Mercoledì 22 Gennaio 2020
«Friuli Innovazione deve cambiare Basta con l'attività immobiliare»
LA SVOLTA
UDINE Non più attività immobiliare ma reale connessione con il territorio. Friuli Innovazione secondo Confindustria Udine si deve apprestare a cambiare registro con una nuova missione strategica per favorire le ricadute sul territorio. Se nel passato va riconosciuto l'intervento necessario del precedente presidente per rimettere in pari il bilancio del consorzio ha precisato la presidente Anna Mareschi Danieli - ora con i conti in ordine possiamo permetterci di spingerci oltre e per questo ci siamo seduti al tavolo con gli altri stakeholder condividendo il rilancio: Area Science Park ci metterà una visione nazionale, la Regione la percentuale pubblica per le contribuzioni necessarie ad allinearci con gli altri parchi tecnologici regionali e noi il know how con un investimento di un milione di euro che porterà alla ristrutturazione, ottimizzazione e integrazione del Parco. Confindustria Udine si è fatta parte attiva ha sottolineato la presidente anche nella creazione della rete di imprese e nello sviluppo progettuale. I tre progetti da noi supportati hanno beneficiato di un contributo in conto capitale a fondo perduto ministeriale di 24,5 milioni e cofinanziamento regionale di 2.4 milioni.
I DATI ECONOMICI
Nei primi nove mesi del 2019, le esportazioni della Provincia di Udine hanno registrato un incremento tendenziale del +6%, con una crescita tripla rispetto alla media del Nord Est (+1,9%) e oltre il doppio dell'Italia (+2,5%). La provincia di Udine è quella che sostiene le vendite all'estero dell'intera regione ha messo in luce Mareschi Danieli, sottolineando la nota positiva che emerge dal dato, nonostante l'incremento sia in decrescita rispetto al +10,4% del 2018. A livello regionale le esportazioni hanno registrato un -7,2%, con il dato negativo legato soprattutto alla cantieristica. La quota dell'export udinese su quella regionale si è attestata al 44,4%, a fronte del 27,9% di Pordenone, al 20,5% di Trieste e al 7,2% di Gorizia, in crescita rispetto al 2018 (38,8%). L'incremento delle esportazioni, nonostante il calo dei prodotti di metallurgia, metallo, mobili, elettronica e apparecchiature elettriche, è dipeso dai risultati positivi dei macchinari, dei prodotti alimentari e chimici e degli articoli in gomma e materie plastiche. Il primo paese di destinazione si conferma la Germania con una quota pari al 16,1% del totale. In regione, analogamente a quanto accade in Italia, il Pil del 2019 si attesta al +0,2% in termini reali, in deciso rallentamento rispetto all'anno precedente (+1,1%). Nel 2020 si prevede una costante di crescita del +1,9% a causa della complessità del sistema di applicazione degli incentivi, come abbiamo visto nella manovra di bilancio 2020, e anche per il rimescolamento degli stessi. Sulla provincia di Udine, invece, è l'indice della produzione industriale, che a fine anno chiuderà con una variazione media annua negativa (-3,7%) come non accadeva dal 2013 che ci deve far preoccupare. La spesa per i consumi delle famiglie rimane costante nel 2018 e 2019 in crescita del +0,7%, decisamente contenuta. Il tasso di disoccupazione è in calo. E' sceso dal 6,7% del 2018 al 6,4% nel 2019. Ma se il tasso di disoccupazione maschile scende in maniera decisa (oltre il 5%), quello femminile cresce del +2,5%.
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