Forza Italia, cambio tra i giovani. Il rebus del dopo Savino

Mercoledì 20 Giugno 2018
FIBRILLAZIONI AZZURRE
UDINE Forza Italia Fvg in gran movimento. Se il cambio al vertice del coordinamento regionale è dato per scontato si tratterà solo di verificare chi avrà ragione tra coloro che prevedono l'azione a partire da dopo i ballottaggi del 24 giugno e chi scommette invece che si arriverà a settembre -, da ieri è realtà il cambiamento al Movimento giovanile di Forza Italia.
Nicolò Fantin, il latisanese chiamato all'incarico nel 2014, ha annunciato infatti il suo ritiro dall'incarico, lasciando il passo al vice, il triestino Piero Geremia, incardinato dalla responsabile nazionale dei giovani forzisti, Annagrazia Calabria. «Motivi personali», ha addotto Fantin, che però ha ammesso «amarezza per la gestione del partito» e per un certo scollamento con la possibile platea dei votanti. Seppure resti nell'indeterminatezza la consistenza del Movimento giovanile forzista Fvg,, il problema di un riavvio si pone se il successore Piero Geremia, triestino ventinovenne a contatto con la politica da quando aveva 15 anni, evidenzia subito che il suo obiettivo «è creare qualcosa e, se necessario, anche combattere per ottenerla».
Per la verità pare che pensi più al rapporto con il resto della coalizione, che a regolare conti interni al partito, di cui comunque il Movimento giovanile è realtà pressoché indipendente. Scansa il «caso Romoli» e punta invece sulla necessità che «Forza Italia non si consegni alla Lega». Perciò anche in Fvg «è importante che il partito resti unito». A differenza di Fantin che non ha avvertito del suo addio la coordinatrice regionale Sandra Savino, Geremia le ha fatto sapere del suo nuovo ruolo fino a ora era vice dello stesso Movimento e le conferma «la stima». Chiarito ciò che pensa dell'alleato big, il Carroccio, Geremia non è preoccupato delle insidie che potrebbero arrivare agli azzurri dall'altro alleato molto vitale, Progetto Fvg. «Non credo nelle liste civiche stronca il neo presidente dei giovani azzurri -, poiché spesso durano il tempo di un'elezione. Autonomia responsabile insegna: dopo l'affermazione del 2013 non ha retto alle elezioni di quest'anno». In questa voglia di riaffermazione del partito azzurro, si inserisce il primo punto del programma, cioè «l'idea di organizzare in regione un'occasione di formazione per nuovi dirigenti del partito», che dovrebbe porsi come avvio di una «scuola di formazione politica», per «creare una nuova classe dirigente».
Un'operazione di rinnovamento ma non di spaccatura che potrebbe fare il paio con il pensiero di chi pensa che l'attuale coordinatrice regionale Savino potrebbe durare al suo posto più a lungo di una settimana, nonostante il problema che si è creato con la posizione che aveva assunto nei confronti del presidente del Consiglio regionale, Ettore Romoli, proprio nei giorni in cui le condizioni di salute dello storico esponente di Fi si erano aggravate fino a portarlo alla morte. Se Silvio Berlusconi dovesse davvero decidere a brevissimo di nominare un altro coordinatore, le scommesse ora si concentrano sul sindaco di Cividale Stefano Balloch, un giovane che vanta un credito nei confronti del partito dopo essere passato nel giro di poche ore a ridosso delle elezioni politiche da capolista al Senato a escluso da ogni corsa. La sua designazione, però, potrebbe essere letta come una bocciatura molto forte di Savino, che ha gestito le liste elettorali.
Ecco perché non è escluso un rinvio dei cambiamenti a settembre, un tempo che potrebbe far maturare una scelta più morbida per la guida del partito, come quella rappresentata dal sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, nome su cui Berlusconi a marzo aveva puntato con determinazione pur di fermare la corsa alla presidenza della Regione del leghista Massimiliano Fedriga.
Con Geremia sono stati nominati Lavinia Pieri per Trieste, Donato De Santis per Udine, Luca Scisi per Gorizia e Matteo Santarossa per Pordenone. Giacomo Manià sarà nella direzione nazionale.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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