Fedriga: vogliono imporre ideologia, non difendere diritti

Giovedì 24 Gennaio 2019
Fedriga: vogliono imporre ideologia, non difendere diritti
LE REAZIONI
TRIESTE «Attaccando la Regione, gli organizzatori di Fvg Pride smascherano la loro vera natura che non è quella di difendere i diritti ma di imporre un'ideologia». Così il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga replica alla presa di posizione delle associazioni Lgtb che non intendono chiedere il patrocinio nè al Comune di Trieste nè alla Regione ricordando inoltre la decisione dell'assessore regionale al Lavoro e Istruzione Alessia Rosolen di uscire da Ready (la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere). «Una scelta che rivendichiamo - sottolinea Fedriga - perchè siamo contro a un modello per il quale a un bambino viene chiesto, come nel caso del gioco del rispetto, se vuole essere uomo o donna». Secondo il presidente della Regione «una cosa sono i diritti, e per quanto ci riguarda non viene messa in discussione la libertà del proprio orientamento sessuale, un'altra sono modelli che in realtà impongono un'ideologia e negano ai bambini il diritto di crescere liberamente». Dura la reazione della consigliera regionale del Pd Chiara Da Giau: «Essere omosessuali è natura e non ideologia ed è grave dire il contrario. È ancor più vergognoso se a dirlo è chi dovrebbe garantire tutti». Secondo la consigliera pordenonese «le affermazioni di Fedriga sono decisamente da censurare, i movimenti Lgbt non vogliono inculcare alcuna scelta ad alcuno ma combattono da ani una battaglia che è per la non discriminazione, il rispetto dei diritti, la non negazione dell'esistenza di molte persone: esattamente il contrario rincara Da Giau di quello che fa l'attuale amministrazione regionale adeguandosi e alimentando pesantemente il clima razzista in Italia». Dunque conclude: «Uno spettacolo triste proprio in questi giorni dedicati alla memoria dei campi di sterminio che hanno visto ebrei e omosessuali privati della loro stessa natura di esseri umani» dunque «non esiteremo a contrastare le prossime modifiche alla legge sulla scuola nei tratti dove si affaccia in modo subdolo il modello di società chiusa, impaurita, xenofoba e omofoba di questa Giunta». Pieno sostegno invece giunge attraverso Twitter - dal vicesindaco di Grado Matteo Polo pronto ad appoggiare l'evento assieme alla Giunta di centrosinistra: «Se richiesto, la Giunta comunale di Grado concederà il patrocinio all'Fvg Pride come già fatto in passato. Se è gradito, nel 2020 lo ospitiamo noi». Una risposta indiretta al sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che già nei giorni scorsi aveva negato il patrocinio alla manifestazione, rivendicando «il diritto di indicare sia un programma di mandato su cui questa amministrazione è stata votata democraticamente, sia il dovere di portarlo a compimento, fermo restando che ognuno è libero di avere le proprie abitudini sessuali e fortunatamente tale diritti è ampiamente riconosciuto e non più discriminato». In Consiglio comunale la battaglia è a colpi di mozioni e Forza Nuova si dice pronta a contromanifestare.
E.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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