Federcaccia: noi siamo pronti ma ora abbiamo le mani legate

Giovedì 16 Maggio 2019
IL PANORAMA
UDINE Alcune regioni ci hanno provato, ma legiferare sul prelievo della fauna selvatica si scontra puntualmente con i ricorsi delle associazioni animaliste e ambientaliste al Tar. È recente il caso della Toscana dove il tribunale amministrativo regionale ha sospeso in via cautelare la forma della braccata quale metodo di controllo delle popolazioni di cinghiale. I cacciatori hanno le mani legate anche in Fvg: La Regione non ci può autorizzare spiega il presidente regionale di Federcaccia, Paolo Viezzi perché la legge nazionale esclude i cacciatori dal prelievo al di fuori del periodo della caccia. Il contenimento della fauna selvatica può dunque avvenire solo tra il primo settembre e il 31 gennaio. Non nascondono il malcontento i cacciatori che da tempo si dichiarano pronti a intervenire. La scappatoia ci sarebbe, ma finora è stata un buco nell'acqua. La legge nazionale, infatti, consente i prelievi in deroga per alcuni soggetti, ma qui interviene la Corte Costituzionale sostenendo che i cacciatori non rientrano tra i soggetti che possono prelevare in deroga. Gli unici soggetti autorizzati, insomma, sono le guardie forestali che possono essere coadiuvate dai conduttori dei fondi, gli agricoltori muniti di porto d'armi, ma sono talmente pochi precisa Viezzi che non pesano sull'attività di contenimento e nemmeno la forestale è in grado di farlo, potendo mettere a disposizione per questo una decina di uomini a fronte dei 9mila cacciatori del Fvg che potrebbero intervenire. È un'esigenza che più volte le Regioni hanno segnalato al Parlamento, ma poi si è sollevato il mondo ambientalista. Sono tutti consapevoli che si tratta di un problema drammatico, c'è stata un'irresponsabilità generale, innanzitutto politica tuona Viezzi . Noi vorremmo partecipare al contenimento. Viezzi annuncia un incontro in programma mercoledì prossimo come le associazioni degli agricoltori per organizzare un piano d'intervento che possa surrogare la mancanza politica. Uno spiraglio la legge lo concede solo con una deroga ai cacciatori per prelevare gli uccelli. Ma ci servono le autorizzazioni da parte della Regione che a sua volta deve chiederle all'Ispra che si assicura che prima di intervenire con il prelievo siano stati usati metodi di contenimento ecologico. Ben diversa la posizione della Lav che negando l'esistenza del problema, riconduce tutto alle prossime elezioni. Sono appelli politici a fini elettorali taglia corto il responsabile della Lav Pordenone, Guido Iemmi dieci giorni fa lanciò l'allarme il sindaco di Gorizia e altri poi a ruota. Le elezioni del 26 maggio sono vicine afferma e questo è solo un allarmismo creato a fini politici. Poi gli agricoltori e i cacciatori spingono in questo senso. La Lav conferma la propria contrarietà ai prelievi di fauna e a questo allarmismo che crea solo insicurezza nella cittadinanza. Il problema l'hanno creato gli stessi cacciatori importando cinghiali molto fertili dai paesi dell'Est e ora vogliono fare un abbattimento indiscriminato.
Li.Za.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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