Energia dai fanghi, la svolta verde

Lunedì 24 Giugno 2019
Energia dai fanghi, la svolta verde
SERVIZIO IDRICO
UDINE Energia dai fanghi di depurazione, ma anche flotta di mezzi elettrici o ibridi a partire dal 2020. Il Consorzio acquedotto Friuli Centrale, che ha appena presentato il suo bilancio di sostenibilità, punta verso nuovi obiettivi eco. E comincia adottando i boschi delle montagne friulane per compensare le emissioni di anidride carbonica nell'ambiente.
IL PRESIDENTE
«Abbiamo raggiunto l'obiettivo che ci eravamo posti l'anno scorso nel primo report di sostenibilità strettamente correlato al nostro core business annuncia il Presidente di Cafc Salvatore Benigno -: vantiamo il 100 per cento di fonti di approvvigionamento rinnovabili». Le novità proseguono con l'introduzione, per la prima volta nella storia di una società in house, dell'impronta di carbonio (carbon footprint), un'operazione etica che consiste sia nell'inaugurare un sistema di mobilità più smart basato sulle auto elettriche e ibride (dal 2020 la flotta aziendale diventerà ecologicamente corretta) che gradualmente sostituiranno l'attuale sistema sia nell'effettuare azioni di compensazione per l'anidride carbonica emessa nell'ambiente. La strada scelta è quella di adottare i boschi in montagna e realizzando ad operazioni di rimboschimento, così da restituire alla collettività quell'ossigeno correlato inevitabilmente alle produzioni umane e di servizi. Ma la società punta anche alla riduzione dei consumi di energia e materia, diminuendo così gli impatti delle produzioni aziendali sull'ambiente per un sempre più inferiore carico antropico sull'habitat.
FANGHI
Il Cda, poi, ha approvato uno studio di fattibilità per la gestione dei fanghi di depurazione dei tre depuratori di Udine, Tolmezzo e San Giorgio: dal 2020 Cafc, che si colloca apripista a livello nazionale, inizierà la riduzione dello smaltimento dei fanghi che verranno riutilizzati per ricavare energia, così da salvaguardare l'ambiente e abbattere gli alti costi di smaltimento. Cafc ha intrapreso da tempo una stretta collaborazione con le Istituzioni, in questo rientra il suo ruolo di soggetto attuatore unico, come stabilito dal decreto della Regione, per gli interventi di ripristino in montagna dopo la tempesta Vaia del 2018: è stato approvato nell'ultimo cda il riconoscimento di Cafc quale stazione appaltante per tutte le operazioni per un ammontare di 2 milioni e mezzo (entro il 30 settembre verranno stipulati tutti i contratti con le aziende). Prosegue anche il dialogo con i portatori di interesse quali Legambiente, associazioni di consumatori, Arpa per individuare strategie condivise. Correlata a doppio filo alla vocazione ambientale è il Water safety plan (Piano sicurezza acque), fiore all'occhiello del Report di sostenibilità, grazie a cui incoraggiare l'ulteriore sviluppo e utilizzo di sistemi integrati e strumenti di previsione per affrontare l'interazione fra gli eventi idro-climatici e le pressioni multiple sugli ecosistemi. «Migliorare le prestazioni, la resilienza e la capacità delle reti idriche in modo da consegnare acqua di qualità ai cittadini è il nostro obiettivo ».
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