«Emissioni inquinanti e incidenti» Viale Venezia chiede due promesse

Mercoledì 18 Aprile 2018
IL CASO
UDINE I cittadini di viale Venezia chiamano a raccolta i candidati alle comunali. Non al tavolo dei relatori, ma «come uditori». Al centro dell'incontro pubblico a parti invertite, questa sera alla parrocchia di San Giuseppe, due nodi su cui i cittadini chiederanno un doppio impegno a chi si candida.
I TEMI
Come spiegano Maurizio Della Rossa e Augusto Sacco, che hanno promosso la serata, «chiederemo ai candidati la promessa di dare priorità alla realizzazione della rotatoria all'incrocio fra viale Venezia e via Birago, dove ci sono code e anche diversi incidenti». Ma, la preoccupazione maggiore, per entrambi, è legata al futuro tempio crematorio Persefone, che sarà realizzato grazie ad un intervento con un quadro economico stimato in 3,681 milioni di euro, per cui l'amministrazione uscente ha previsto un project financing . Se la decisione è presa, il bando a quanto pare è ancora in gestazione. Ma i residenti mettono le mani avanti. «Siamo preoccupati per l'impatto dell'impianto - dice Sacco - e le possibili emissioni inquinanti. Chiediamo ai futuri amministratori l'impegno a mettere dei paletti precisi per l'utilizzo da parte del futuro gestore privato. Secondo noi dovrebbero mettere una centralina di monitoraggio a ciclo continuo, con la pubblicazione dei dati su internet. Nella zona intorno al cimitero ci sono scuole, supermercati, campi di calcio e orti». «Il nostro obiettivo - gli fa eco Della Rossa - è rendere edotti i futuri amministratori, perché prendano le dovute precauzioni. Un monitoraggio delle emissioni è indispensabile». E il tema dev'essere sentito in zona, a giudicare dall'effetto del passaparola: «Abbiamo ricevuto molte adesioni dai cittadini».
L'AMMINISTRAZIONE
Ma l'assessore Enrico Pizza dà ampie rassicurazioni. «Diventerà un tempio crematorio, una struttura degna (con una sala commiato, una zona dispersione ceneri, un'area per i dolenti ndr), con moderni sistemi di abbattimento delle emissioni, che rispetterà tutti i parametri. I residenti stiano tranquilli: c'è un ufficio deputato ai controlli. Ci sono certificazioni che vengono date da terzi, come, per esempio l'Azienda sanitaria. La struttura futura sarà ancora più moderna rispetto all'attuale. Ricordo che l'anno scorso, proprio per rispettare tutti i parametri, abbiamo speso oltre 100mila euro. Non ci sono, in pratica, emissioni di fumi che non siano coerenti con la normativa». Il nuovo impianto, sarà a doppia linea, «in modo da ridurre i tempi di attesa e da non dover interrompere nei periodi di manutenzione» un servizio sempre più richiesto (in media la cremazione è scelta in 45 casi ogni cento decessi di udinesi). E, secondo le slide illustrate a suo tempo, potrebbe garantire un incremento da 5 cremazioni attuali a 6-7 per turno di lavoro per ogni linea: così si potrebbe passare da 5 a 14 cremazioni al giorno in un turno o da 10 a 28 in due turni al giorno. Ma, sottolinea Pizza, una cosa è la potenzialità, un'altra la realtà. «In media ci sono 4-500 cremazioni all'anno a Udine, 1-2 al giorno. Se anche dovessero raddoppiare, diventerebbero 3 o 4 al giorno. I cittadini devono stare tranquilli. Se ci dovessero essere emissioni non congrue, l'impianto verrebbe chiuso».
VIABILITÀ
Sul fronte rotonda, invece, Pizza ricorda che, «abbiamo imparato che le rotatorie aiutano a ridurre la gravità degli incidenti. E, dal punto di vista dell'incidentalità, l'incrocio con maggiori criticità è quello fra via Firenze e viale Venezia. Anche se, certamente, quello con via Birago è molto trafficato». Poi, c'è pure la rotatoria prevista all'ingresso di Pasian di Prato. Tuttavia, «a partire per primo potrebbe essere il cantiere della rotonda all'altezza della casa di cura Città di Udine, perché lì c'è un soggetto privato, il Lidl, che paga. Sicuramente le altre rotatorie seguiranno, grazie al finanziamento regionale».
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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