EMERGENZA MIGRANTI
UDINE Maggiori controlli alla Cavarzerani: su chi vi è

Sabato 19 Ottobre 2019
EMERGENZA MIGRANTI
UDINE Maggiori controlli alla Cavarzerani: su chi vi è ospitato, su chi vi entra e sul rispetto degli orari. A chiederlo è il Comune, in particolare dopo i recenti fatti di cronaca che vedono imputati i richiedenti asilo. «Sappiamo, però, che la Prefettura ha le mani legate dal punto di vista normativo, perché chi è accolto lì non ha l'obbligo di restarci sempre spiega l'assessore alla Sicurezza, Alessandro Ciani -. Comunque, l'amministrazione ha la ferma volontà di supportare, se c'è la possibilità, il lavoro del Prefetto nel tenere l'area controllata».
Ed è anche in quest'ottica, che gli uffici di Palazzo D'Aronco stanno lavorando per poter installare impianti di videosorveglianza alla caserma di via Cividale: «I fondi ci sono specifica Ciani -; il problema sono alcuni passaggi che rallentano l'iter, come da un lato la normativa sulla privacy, dall'altro il fatto che si tratta di un bene non di proprietà del Comune. Detto questo, la città è preoccupata ed è giusto che anche gli udinesi abbiano risposte. Chiediamo maggiori controlli e che si cerchi di evitare che queste persone stiano senza far nella in giro per la città durante il giorno, e, soprattutto, che non succedano altri fatti gravissimi come quelli appena avvenuti. Tra le file della maggioranza, però, ci sono quelli che vorrebbero l'intervento dell'esercito: ne sono un esempio Antonio Pittioni (che invoca l'operazione Strade Sicure anche a Udine) e Michele Zanolla (Progetto Fvg), che sui social ha scritto Siamo in guerra, ma molti non l'hanno ancora capito. A favore, anche Lorenza Ioan, della Lega, che specifica: Perché non impiegare il nostro esercito, se è necessario, per il controllo e la prevenzione di molti reati come questo? Non voglio certo dire di militarizzare la città ma la presenza di qualche militare nelle zone più soggette al rischio di reati sarebbe, perlomeno, rassicurante. I falchi della maggioranza potrebbero trovare sponda anche nel capogruppo di Prima Udine, Enrico Bertossi, che dell'idea di chiamare i militari parlò addirittura in campagna elettorale. Decisamente opposto l'approccio del centrosinistra: La Lega e il sindaco Fontanini si prendano la responsabilità di aver fatto promesse e di non averle mantenute, di aver adottato norme demagogiche, inefficaci e dannose commenta la consigliera Pd, Monica Paviotti -. Nella città in mano alla Lega aumentano gli episodi di violenza perché questi da un lato hanno rinunciato a fare integrazione e dall'altro non sanno nemmeno tenere sotto controllo le aree degradate. E continua: Di fronte ai gravissimi fatti di violenza di questi giorni lascia di stucco Fontanini che chiede di rivedere le regole sull'accoglienza. C'è da domandarsi dove fosse nell'ultimo anno, dato che non ricorda che la Lega ha governato l'Italia per 15 mesi e che Salvini ministro dell'Interno ha cambiato le norme sull'accoglienza, approvando ben due decreti in materia, che avrebbero dovuto, tra l'altro, garantire i rimpatri dei richiedenti asilo che delinquono e invece sono moltiplicatori di violenza.
LA RISSA
Tre minorenni, due ragazzi di 17 anni, pachistani e un coetaneo kosovaro, ospiti della casa dell'Immacolata don De Roja per minori stranieri non accompagnati, sono stati denunciati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile a seguito di una rissa scoppiata per futili motivi. I militari sono intervenuti ieri mattina nella struttura dopo la segnalazione di una rissa che aveva coinvolto una ventina di ospiti. All'arrivo dei Carabinieri diversi di loro si erano però già allontanati. Il giovane kosovaro è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari per escoriazioni, guaribili in sette giorni.
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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