Emergenza cimici, ecco il piano della Regione per l'agricoltura

Giovedì 17 Gennaio 2019
LA BATTAGLIA
TRIESTE L'emergenza si fa sempre più acuta e allora diventa urgente correre a migliori ripari: contributi fino a un massimo di 48mila euro saranno erogati dalla Regione Friuli Venezia Giulia alle imprese agricole per contrastare i danni provocati dalla cimice marmorata asiatica (Halyomorpha halys). Lo stabilisce un regolamento approvato dalla Giunta Fedriga su proposta dell'assessore Stefano Zannier, che regge la delega alle risorse agricole e forestali.
Il provvedimento opera una sintesi fra le misure già in campo, in base alla legge di assestamento del bilancio regionale 2016, per la prevenzione e il controllo delle malattie delle piante e delle infestazioni parassitarie, e nuove provvidenze che ora saranno attivate alla luce del moltiplicarsi delle segnalazioni di danno. Si tratta di misure specifiche per il contrasto della cimice marmorata: sono ammissibili a contributo i costi sostenuti dopo la presentazione della domanda per acquistare e installare reti anti-insetto, comprensive di eventuali strutture di sostegno, da sistemare su terreni dedicati a colture frutticole. Il costo minimo previsto dal regolamento regionale per ogni singola richiesta di contributo viene stabilito nella misura di 1.250 euro, quello massimo invece arriva a 60mila euro: il contributo sarà erogato in regime de minimis - compatibile con l'ordinamento dell'Unione europea nella misura dell'80% del costo massimo considerato ammissibile. E evidente che ciascuna impresa possa chiedere il sostegno pubblico per una pluralità di interventi protettivi anti-cimice marmorata. Le regole prevedono costi massimi pari a 15mila euro per la protezione su un singolo filare; 5mila euro per la soluzione di reti a monoblocco con rete anti-grandine precedentemente installata; 18mila euro per il medesimo tipo d'intervento con rete anti-grandine non precedentemente installata; infine 3.500 euro per interventi di miglioramento su soluzioni di reti a monoblocco, preesistenti o di nuova realizzazione, installati allo scopo di conseguire una migliore sigillatura delle protezioni. Non è mai ammesso inserire nel novero dei costi quanto si è pagato a titolo di Iva o le spese per lavori eseguiti in economia. Per ottenere i soldi della Regione occorre che l'impresa agricola sia regolarmente iscritta nel registro della Camera di commercio e abbia costituito, aggiornato e validato il fascicolo elettronico aziendale. Bisogna essere micro, piccole o medie imprese agricole e condurre terreni dedicati o da dedicare a frutteti. Non è possibile conseguire il contributo che l'impresa versi in stato di difficoltà, a meno che tale condizione non sia stata provocata proprio dai danni causati dalla cimice marmorata asiatica. È ammessa la presentazione di una domanda unica per impresa per anno solare. A pena di inammissibilità, tale domanda va compilata su un apposito modello scaricabile dal sito web della Regione Fvg e va indirizzata per posta elettronica certificata all'indirizzo sviluppo agricolo@certregione.fvg.it, con allegati preventivi e una serie di altri documenti. La Regione (Servizio sviluppo agricolo) entro 60 giorni dalla presentazione della domanda comunica l'avvio del procedimento istruttorio della pratica. Se tutto è a posto, la Regione comunica all'impresa agricola quando e in quanto tempo procedere con l'intervento di protezione delle coltivazioni ed entro quando rendicontare la relativa spesa. A lavoro eseguito, l'impresa chiede alla Regione di verificare quanto è stato effettivamente realizzato. Entro i due mesi successivi la Regione trasmette il via libera al pagamento all'apposito Fondo, che procede alla liquidazione dei contributi nei limiti delle disponibilità finanziarie. Se sussiste capienza finanziaria insomma se ci sono i soldi in cassa il Fondo procedere all'erogazione del contributo entro i successivi 30 giorni.
Maurizio Bait
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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