Effetto crisi, sempre meno cause: un crollo del 50%

Sabato 17 Febbraio 2018
IL CASO
UDINE Causa crisi economica anche in Friuli si fanno meno cause. Un tracollo del 50 per cento negli ultimi 7 anni. A dirlo è il presidente dell'ordine degli avvocati friulani, Maurizio Conti, all'apertura dell'Assemblea annuale degli avvocati del Triveneto, che ieri ha accolto alla Sala Scrosoppi durante il convegno Magistratura e Avvocatura: indipendenza e autonomia delle toghe il presidente emerito della Corte di Cassazione Giovanni Canzio.
«È un dato legato alla congiuntura sfavorevole, tanto che posso serenamente affermare che la vera responsabile della deflazione del contenzioso è la crisi economica ha dichiarato Conti . Gli udinesi, quindi, non fanno causa perché costa e perché c'è il rischio concreto che i costi sostenuti non trovino corrispondenza in un beneficio. Vero è anche che si sono diffusi negli ultimi anni metodi alternativi di risoluzione delle controversie, ma il loro impatto sul contenzioso si attesta intorno al 3 per cento».
Ogni anno pervengono all'Ordine circa cinquanta verbali di negoziazione assistita, accordo col quale le parti, assistite da uno o più avvocati, risolvono in via amichevole una controversia. «Un trend costante aggiunge Conti e un'attività che da sempre gli avvocati cercano di svolgere consci del fatto che spesso e' meglio una cattiva transazione che un'ottima sentenza. Il più delle volte si tratta di negoziazioni aventi ad oggetto diritto di famiglia. Materia che, a Udine, assorbe una fetta importante dell'intero contenzioso».
Una caratteristica che si riscontra anche nelle istanze di ammissione al patrocinio a spese dello stato. «L'Ordine aggiunge Conti - arriva a gestire 800 istanze all'anno: si tratta, in più della metà dei casi, di richieste formulate da stranieri. Nell'80% dei casi, poi, si tratta di domande attinenti al diritto di famiglia: separazioni, divorzi, riconoscimenti o disconoscimenti di paternità, determinazione dell'ammontare dell'assegno di mantenimento. Devo dire che a Udine, mediamente, le cause in ambito familiare hanno un contenuto serio e non, come si è soliti dire, bagatellare».
Gli avvocati, secondo la presidente triveneta Patrizia Corona, sono divenuti in moltissime realtà «figure centrali nel progetto di deflazione del contenzioso giudiziario» mentre ci si interroga su quale sarà il futuro della professione: «Lo spazio per continuare a fare quello che si è sempre fatto è sempre più esiguo e paradossalmente aumenta il numero di coloro che si propongono di farlo. A Udine ci sono 1100 avvocati, numero doppio rispetto a 10 anni fa» ha aggiunto Conti.
Avvocati che nel frattempo chiedono un riconoscimento costituzionale, come ha affermato Andrea Mascherin, presidente del Consiglio nazionale forense: «Auspichiamo che il prossimo Parlamento accolga il progetto di introdurre in Costituzione il riconoscimento della libertà e dell'indipendenza dell'avvocato».
David Zanirato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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