Edilizia, operatori e Ordini chiedono la semplificazione

Venerdì 19 Ottobre 2018
EDILIZIA
TRIESTE Chiarezza legislativa e semplificazione delle procedure. È quanto in sostanza chiedono alla Regione gli operatori e gli ordini professionali in materia urbanistico-edilizia, ascoltati ieri a Trieste su richiesta di Lorenzo Tosolini (Lega) - dalla quarta commissione del Consiglio regionale. Gli operatori del settore si sono espressi anche sul Piano paesaggistico regionale (efficace dal 10 maggio 2018). La necessità comune è dunque quella di arrivare ad una semplificazione delle procedure urbanistico-edilizie, renderle di più facile applicazione così come garantire l'univocità dell'interpretazione delle norme per evitare prese di posizione dei singoli Comuni come oggi avviene quando, ad esempio, un terreno si trova a cavallo di due municipalità. Un'altra esigenza è quella di arrivare ad un Testo unico che non solo raggruppi le leggi, i decreti, le direttive e i regolamenti di settore, ma che sia certo nel tempo, che non subisca i continui rimaneggiamenti apportati in questi anni alle disposizioni. I portatori di interesse chiedono inoltre modelli omogenei su tutto il territorio, modulistica uniforme e tempi di risposta brevi, al passo con quelli della Slovenia. Non da ultimo, hanno suggerito un tavolo di confronto tra tutti i portatori di interesse e le istituzioni, dove creare delle simulazioni di applicazione del Piano paesaggistico regionale, verificando tra l'altro dove si sono create o potrebbero crearsi situazioni di totale congelamento dell'attività edilizia. Commenta Tosolini: «Intendiamo rendere più efficace ed efficiente la materia dell'urbanistica tanto importante per il nostro territorio. Ci rivedremo presto per iniziative specifiche, volte a concretizzare in tempi brevi le proposte giunte oggi (ieri, ndr)». Secondo la consigliera regionale di opposizione Mariagrazia Santoro (Pd) «l'audizione ha confermato la volontà comune di continuare sulla strada intrapresa, è necessario che la Regione rafforzi la struttura tecnica che si occupa dell'attuazione del Piano paesaggistico regionale, attualmente il servizio è stato smembrato, per aiutare cittadini e operatori nelle pratiche quotidiane e per giungere ad un pieno coordinamento tra l'attività di pianificazione e i settori complementari dell'agricoltura e dell'ambiente». Aggiunge Santoro: «Si è molto parlato di consumo zero di suolo, obiettivo ambizioso a cui tendere dando però a cittadini ed operatori tutti gli strumenti per lavorare sul recupero degli edifici dismessi e le aree abbandonate che sono molto numerose in Friuli Venezia Giulia, ci aspetta una fase attuativa del piano conclude volta ad allentare i vincoli burocratici mantenendo le tutele necessarie».
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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