Edicola da smantellare Il caso finisce in Consiglio

Giovedì 18 Luglio 2019
IL CASO
UDINE Il Comune conceda una proroga per trovare una soluzione in merito all'edicola di piazza San Giacomo. L'invito arriva dal centrosinistra che ieri ha presentato un question time sul tema che verrà discusso durante il consiglio comunale di domani. Il documento, firmato da Cinzia Del Torre, Monica Paviotti, Eleonora Meloni, Alessandro Venanzi e Sara Rosso del Pd e da Lorenzo Patti di Siamo Udine, si riferisce alla vicenda di Ilaria Pontil, che da anni gestisce l'edicola in piazza San Giacomo e che qualche giorno fa ha ricevuto una comunicazione da Palazzo D'Aronco, in cui la si informava che la concessione non era stata rinnovata, che l'attività deve cessare per il 31 agosto e che la struttura deve essere smantellata entro ottobre. «Questa situazione era già nota alla giunta dall'inizio dell'anno quando, l'11 febbraio, analizzato il contesto, era stata rinviata ogni decisione per poter effettuare ulteriori necessari approfondimenti i quali, però, non ci sono stati commentano i consiglieri -.
Il 17 giugno invece, il Comune ha deciso di non concedere più l'occupazione di suolo pubblico, imponendo, con l'invio di una Pec, la chiusura, entro 2 mesi, di un'attività commerciale ben avviata e apprezzata dagli utenti». Secondo l'opposizione, in questi mesi l'amministrazione poteva muoversi diversamente: «Ci domandiamo cosa abbia fatto la giunta da febbraio a giugno e come mai nessuno, dal Comune, abbia sentito la necessità di parlare, per tempo, con la signora Pontil, per concordare una soluzione. La decisione della giunta è stata presa sulla base di un atto risalente al 2012 dell'allora Sovrintendente per i beni culturali del Fvg, Maria Giulia Picchione: Come mai continuano quindi i firmatari -, non è stato chiesto un parere all'attuale Soprintendente, per verificare se concorda ancora con l'opinione dell'architetto Picchione? Non sarebbe infatti la prima volta che un Sovrintendente cambia idea rispetto ai predecessori. Lo stesso parere del 2012 era in netto contrasto con quelli del 1996 e 1997. Infine, secondo il centrosinistra, la decisione della giunta espone il Comune al rischio di essere sconfitto in un eventuale giudizio per danni che Pontil potrebbe proporre di fronte all'imposizione, comunicata con un preavviso di appena 60 giorni, di chiudere la propria attività e rimuovere l'edicola a sue spese. Il Comune deve subito avviare un percorso concludono -, per trovare una soluzione condivisa con la signora Pontil. Ormai, per trovare la migliore soluzione, è necessario concedere una proroga o un rinnovo breve; è compito di chi amministra una città valutare il bilanciamento di tutti gli interessi in gioco, pubblici e privati: l'estetica di una piazza di pregio, il diritto al lavoro e la tutela del servizio reso all'utenza da parte di un'attività commerciale molto frequentata.
A.P.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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