Economia in affanno, nel biennio perdite fino a 11,9 miliardi di euro

Mercoledì 18 Marzo 2020
Economia in affanno, nel biennio perdite fino a 11,9 miliardi di euro
L'EMERGENZA
UDINE «Siamo in uno stato di emergenza totale che mette il sistema economico-produttivo a dura prova; abbiamo la necessità di capire quante siano le risorse che possiamo disporre nell'immediato». Risorse che, nell'ottica di «una strategia unica», consentiranno di «rimodulare i propri interventi per il mondo economico, allocando i finanziamenti che si renderanno necessari negli strumenti legislativi già a disposizione per le situazioni di crisi». L'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Bini, ieri ha presentato così il quadro dopo l'incontro che, insieme all'assessore alle Finanze Barbara Zilli, ha avuto con i vertici di Friuli a e Frie, rispettivamente Federica Seganti e Alessandro Da Re, per «verificare le risorse che la Regione, attraverso i propri strumenti, può mettere a disposizione nell'immediato per i settori maggiormente in crisi».
11,9 MILIARDI DI PERDITA
La Regione dunque si trova ad affrontare «un'emergenza totale» che proprio ieri è stata resa ancora più vivida dalle analisi diffuse da Cerved Industry Forecast, tra i principali operatori italiani in analisi e gestione del rischio di credito. L'istituto ha stimato per il Friuli Venezia Giulia una perdita di fatturato nel biennio 2020-2021 da 5,6 a 11,9 miliardi per l'impatto della diffusione del Covid-19. Le perdite più contenute si riferiscono a uno scenario che prevede il rientro dell'emergenza a maggio, quelle più importanti se le condizioni emergenziali dovessero protrarsi sull'intero anno. In ogni caso, hanno considerato gli esperti, il sistema economico sta affrontando «probabilmente il più importante shock che ha colpito il nostro sistema economico nel Dopoguerra». Le scelte per il sistema «saranno definite con l'assessore Zilli, ma anche con i vertici di Friulia e Frie ha proseguito ieri Bini -, al fine di assicurare un aiuto concreto all'economia del territorio, che ha bisogno di liquidità». E i pressoché quotidiani contatti con le categorie economiche sono necessari per «individuare una strategia unica». Che dovrà tener conto anche della vocazione all'export della regione, un aspetto evidenziato dall'assessore Zilli per l'individuazione di fondi specifici da destinare all'internazionalizzazione delle imprese. Risorse che, ha affermato, «potranno essere utili all'economia regionale per ripartire dall'emergenza, e risollevare il comparto dalla crisi». Friulia è inoltre «pronta», ha aggiunto l'assessore alle Finanze, «a incrementare gli strumenti di Mediocredito e linee di liquidità per immettere risorse fresche anche a favore delle piccole e piccolissime imprese».
LE RICHIESTE
Ieri sono arrivate alla Regione le richieste puntuali per contrastare gli effetti da coronavirus di una parte del mondo economico, quello afferente a Confcommercio Fvg. Il presidente Giovanni Da Pozzo e il direttore Massimo Giordano hanno consegnato un documento che ha in elenco dall'azzeramento dei tributi locali al sostegno ai Confidi, dalla semplificazione burocratica ai finanziamenti a fondo perduto, fino al credito d'imposta esteso agli affitti. Intanto i sindacati Fai-Cisl, Flai-Cigl e Uila-Uil del settore agricolo hanno rivolto un appello ai consumatori per sostenere con i loro acquisti l'economia di alcune filiere: «Comprate il latte fresco friulano e i prodotti locali freschi», hanno affermato, evidenziando il calo della vendita del fresco avvenuta in queste settimane a favore di prodotti surgelati o a lunga conservazione. «I nostri acquisti possono fare la differenza hanno aggiunto-. Ricordiamoci che dietro i prodotti freschi sono il risultato di una filiera straordinaria che va dalla stalla, dove le vacche vanno alimentate e governate ogni giorno, alla trasformazione finale».
An.La.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci