È cieco, gli tolgono i buoni taxi

Lunedì 16 Novembre 2020
È cieco, gli tolgono i buoni taxi
LA VICENDA
UDINE Salta visite e terapie perché non sempre trova chi lo può accompagnare. Un tempo aveva i buoni taxi, ma l'attuale amministrazione glieli ha tolti. Salvatore Simonelli è un cieco assoluto, ma pare non basti. Il signor Simonelli è cieco dalla nascita ed è considerato invalido al 100% dall'Inps spiega Anna Agrizzi, presidente dell'Associazione tutela diritti del malato - Per la tabella Inps, la definizione di cieco assoluto e invalido al 100% sono una sinonimia. Per anni il Comune di Udine gli ha fornito i buoni taxi, con cui gli era possibile muoversi in autonomia. Come da prassi, anche nel 2018 Simonelli aveva presentato la richiesta al Comune che, però, stavolta, ha negato la concessione motivandola con il fatto che per ricevere il beneficio, il requisito necessario era un certificato di invalidità al 100%. Simonelli aveva allora siamo al 2019 - inviato le sue controdeduzioni al sindaco. Il Comune aveva risposto ribadendo quanto comunicato la volta precedente, ovvero che l'invalidità al 100% presuppone uno stato fisico di impossibilità all'utilizzo dei mezzi pubblici. A tutt'oggi i buoni non sono stati concessi, nonostante sia stato più volte segnalato che il problema risiede nel regolamento comunale dove la definizione di cieco assoluto non è contemplata prosegue Agrizzi -. Si dovrebbe solo apportare una piccola integrazione al regolamento comunale che evidentemente l'istituzione non ritiene importante inserire, mentre per il signor Simonelli, completamente cieco dalla nascita, sarebbe di fondamentale valore. Chi è cieco di fatto è invalido al 100%, ma se per invalidità totale s'intende una persona allettata e non in grado di muoversi, allora a che, o a chi servirebbero i buoni taxi? Così l'onere degli spostamenti ricade sui familiari. Noi andremo avanti, presenteremo altre controdeduzioni perché per questa categoria di persone non riteniamo sia un gesto di civiltà l'aver tolto questa possibilità. Anche all'assessore Barillari abbiamo chiesto più volte un incontro, ma non ci è mai stato accordato.
DIFFICOLTÀ
Dal canto suo Simonelli non si arrende, ma non nasconde le difficoltà quotidiane. Devo chiamare qualcuno che mi accompagni tutte le volte che devo uscire, come in questo periodo che lo vede spesso in strutture sanitarie per terapie richieste dopo un intervento. Solitamente chiedo a mio fratello o al fidanzato di mia figlia (anche lei senza patente in quanto ipovedente), ma capita di non riuscire a organizzarsi, così salto visite e terapie ed è un forte disagio ed è un'assurdità che questi buoni mi siano stati tolti. Simonelli vive a Udine da 20 anni ed è la prima volta che incappa in questo problema, non capisco perché mi vengano negati dato che io ne ho bisogno. Più di dire e dimostrare che sono completamente cieco, cosa dovrei fare? A cosa si appiglia l'amministrazione comunale? Non si può arrivare a questo punto è lo sfogo che un sindaco metta dei blocchi alle persone disabili. E non parlo solo per me, anche per chi ha problemi peggiori dei miei.Udine è una città in cui si vive bene conclude ma per i disabili mancano i servizi. Ad accogliere l'appello è la consigliera comunale di minoranza Simona Liguori che chiederà una revisione del regolamento.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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