Droga e attentati, friulana in manette

Mercoledì 18 Settembre 2019
Droga e attentati, friulana in manette
LA MAXI-OPERAZIONE
UDINE I carabinieri del Ros hanno eseguito all'alba di ieri in provincia di Lecce un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 22 appartenenti ad un gruppo criminale federato con il clan Tornese della Sacra corona unita, ritenuti responsabili a vario titolo di associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, danneggiamento e detenzione e porto abusivo di armi, aggravati dal metodo mafioso. L'operazione in corso é denominata «Armonica». Le indagini sono coordinate dalla Procura distrettuale antimafia di Lecce. Tra gli arrestati figura anche una friulana, Livia Comelli, 61 anni, moglie di un referente della Sacra corona unita.
IL CLAN
Il clan sgominato questa mattina nel Salento era guidato da un vecchio referente della Scu, Fernando Nocera, di 64 anni di Carmiano conosciuto nell'ambiente come Lo zio o Il vecchio che dal carcere prima e poi dai domiciliari, impartiva gli ordini al gruppo con messaggi e missive smistati dalle sue donne, la moglie Livia Comelli e l'amante Giuliana Cuna. Le due donne erano incaricate anche di mantenere i rapporti con il gruppo alleato dei monteronesi capeggiato da Saulle Politi, ma erano anche in grado di agire autonomamente impartendo direttive ai propri sodali, soprattutto per garantire il sostentamento agli affiliati in carcere.
I 22 arrestati, nell'operazione antimafia condotta dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Lecce, sono accusati di associazione per delinque di tipo mafioso, traffico di stupefacenti estorsioni e danneggiamenti.
Dalle indagini è emerso che dopo l'arresto del capo, si era fatta strada una nuova generazione al comando composta anche da giovani insospettabili come i fratelli Davide e Matteo Conversano, di Carmiano (Lecce), entrambi incensurati ma con ruoli di rilievo e a stretto contato contatto col capo.
GLI ATTENTATI
Tra gli attentati dinamitardi contestati al gruppo, anche quello del 5 maggio 2018 contro l'auto del comandante dei vigili urbani di Arnesano (Lecce). Emblematico, secondo gli investigatori, il potere esercitato sugli affiliati, tanto da indurre uno di loro, Stefano Garofalo, persino a tatuarsi sul braccio la rosa dei venti con le iniziali dei principali referenti del clan.
«Si tratta di un gruppo pericoloso composto da emergenti e con ruoli di spicco, capace anche di ottenere consenso sociale», hanno sottolineato ieri mattina nella conferenza stampa seguita al blitz il colonnello Paolo Dembech, comandante provinciale dei Carabinieri di Lecce e il colonnello Giancarlo Scafuri, vice comandante del Ros.
LE REAZIONI
«L'operazione condotta ieri mattina nella provincia di Lecce dai carabinieri del Ros contro la Sacra corona unita, è un altro duro colpo alla criminalità organizzata», ha dichiarato il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo, appresa la notizia dell'ordinanza di custodia cautelare emessa, su richiesta della locale procura distrettuale antimafia, nei confronti di 22 appartenenti ad un gruppo criminale federato con il clan Tornese della Sacra corona unita.
«Un grande successo dell'Arma dei Carabinieri - ha evidenziato poi Tofalo - frutto dello straordinario impegno che i nostri carabinieri, con determinazione e competenza, mettono in campo quotidianamente. A tutti loro rinnovo il mio ringraziamento ed apprezzamento».
U.C.U.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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