Didattica a distanza a settimane alterne

Sabato 24 Ottobre 2020
SCUOLE
PORDENONE Nelle scuole superiori regionali e nelle Università di Udine e di Trieste e alla Sissa da mercoledì prossimo (e fino al 13 novembre) il ritorno a una didattica a distanza. Ma non per tutti contemporaneamente. Insomma, non ci sarà il lockdown scolastico. L'ordinanza emessa ieri sera dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga prevede una alternanza dell'insegnamento in presenza con la didattica online a casa. Il provvedimento riguarda comunque soltanto le scuole superiori mentre nulla cambia per le scuole del primo ciclo, dalle materne alle medie. Un provvedimento che è già stato adottato dalla Regione Lombardia e al quale starebbe pensando anche il vicino Veneto. Gli istituti superiori dovranno utilizzare la flessibilità prevedendo almeno una quota del 50 per cento delle lezioni a distanza. Seguendo i criteri dell'alternanza su base settimanale per singole classi della lezioni in presenza e di quelle con la didattica a distanza. Dovrà essere garantita anche l'omogeneità di trattamento tra le classi rispetto all'utilizzo delle due modalità. Per le Università le misure di flessibilità organizzativa prevedono una quota di studenti in presenza non superiore al 40 per cento, con la precedenza a attività laboratoriali e di ricerca. Mentre per il rimanente 60 per cento degli studenti universitari dovrà essere garantito l'insegnamento a distanza.
DATI PREOCCUPANTI
L'accelerazione sul possibile provvedimento sarebbe dovuta agli ultimi dati dei contagi che ieri hanno mostrato un drammatico picco. I casi di positività tra la popolazione studentesca sono quintuplicati dall'inizio dell'anno scolastico: sono 1215 i casi di positività al Coronavirus fra gli studenti del Friuli Venezia Giulia; contagiati anche 32 docenti e nove tecnici e impiegati. Complessivamente, finora sono state costrette alla quarantena 1.763 persone in quale modo legate alle attività scolastiche: 1.467 studenti, 275 docenti e 21 collaboratori. Le classi che hanno dovuto rinunciare alle lezioni in presenza in aula sono 75, per un totale di 1.433 studenti. Numeri che preoccuperebbero la dirigenza scolastica e anche la giunta regionale guidata da Fedriga. L'ordinanza prevede il rafforzamento della didattica a distanza in modo da poter organizzare un'alternanza tra le ore che continuerebbero in presenza e quelle invece che verrebbero nuovamente organizzate online con gli studenti a casa. Inoltre, la priorità in presenza riguarda gli studenti più giovani delle classi prime degli istituti superiori e quelli delle classi quinte. Alle preoccupazioni legate ai contagi, inoltre, si somma il problema dell'organico Covid dei docenti supplenti che, di fatto, è stato congelato a causa, così almeno sembra di capire, di una mancanza di risorse economiche. Uno stop che non consente ai presidi di organizzare le supplenze e quindi di arrivare agli orari definitivi.
APPELLO AL GOVERNO
«Il Governo intervenga immediatamente per risolvere le criticità che hanno portato in queste ore al blocco dei contratti di supplenza per il personale scolastico durante l'emergenza Covid-19. Quella che si profila è una situazione estremamente penalizzante per tutti gli istituti e gli studenti del Friuli Venezia Giulia che richiede la massima attenzione e risposte urgenti». È quanto chiede il governatore del Friuli Venezia Giulia in seguito al blocco dei contratti di supplenza nelle scuole della regione causato da un'inesattezza contabile del Ministero dell'Istruzione. Fedriga ha quindi invitato il ministro Azzolina a «provvedere nel minor tempo possibile a correggere l'errore, perché è impensabile che siano bambini, ragazzi e le loro famiglie a pagarne il prezzo».
PRESIDI PRONTI
Diversi dirigenti degli istituti superiori in molti - prevedendo il peggio sul fronte della diffusione dei contagi - avevano messo in qualche modo le mani avanti. I programmi per poter organizzare la didattica a distanza, anche parziale e in modo alternato, in molte scuole sarebbero già stati approntati. «L'auspicio e l'obiettivo - ha detto in serata Teresa Tasan Viol, responsabile regionale dell'Associazione dei presidi - era quello di poter continuare con la presenza. Ma se la situazione sanitaria lo rende necessario i dirigenti della scuole superiori non si faranno trovare impreparati. È bene che sia stata invece salvaguardata la scuola del primo ciclo per la quale rimarrebbero garantire le lezioni in presenza. Sarebbe opportuno - aggiunge Tassan Viol - che, fissata una percentuale per la rotazione tra presenza e didattica a distanza fosse lasciata autonomia a ciascun istituto in modo che ogni scuola, a seconda delle specifiche esigenze, possa trovare il modello migliore e più efficace per proseguire l'anno scolastico». Sempre ieri il governatore ha firmato altre due ordinanze. Una per prorogate fino al 9 novembre le limitazioni per gli eventi e le competizioni sportive delle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Coni, dal Cip e dalle rispettive federazioni. Con l'ordinanza numero 38 infine, sono state prorogate al 9 novembre le misure riguardanti le limitazioni all'accesso di parenti e visitatori nelle case per anziani.
D.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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