Dentista scontato, si amplia la platea

Sabato 19 Gennaio 2019
SALUTE
UDINE Ampliare la platea dei beneficiari del dentista sociale, per consentire ad un numero sempre maggiore più persone di accedere a cure e prestazioni ad un prezzo decisamente ridotto rispetto ai costi di mercato. Un modo per raggiungere non solo chi fatica ad arrivare a fine mese o chi è rimasto senza lavoro, bambini piccoli e anziani, ma per arrivare anche a quelle famiglie che magari oggi, anche se lo stipendio c'è e l'età non crea problemi, comunque ci pensano due volte prima di programmare un intervento dal dentista. È a questo che sta lavorando il responsabile del progetto Roberto Di Lenarda, di concerto con l'assessorato regionale retto dal vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi. Un impegno annunciato già nello scorso autunno, che dovrebbe produrre effetti concreti entro giugno. Proprio in questi giorni si stanno delineando le prospettive del programma. «Con l'assessore - spiega Di Lenarda - abbiamo definito il percorso con cui programmeremo l'implementazione della delibera per ampliare la platea degli aventi diritto a favore di chi attualmente non ha la possibilità di curarsi. Sicuramente sarà operativa entro il primo semestre dell'anno».
L'idea allo studio è già chiara. «Stiamo valutando la possibilità di alzare il livello di accesso nell'età evolutiva: attualmente il limite è di 14 anni, mentre se compatibile con le risorse e l'organizzazione, vorremmo cercare di alzarla, per spingere ulteriormente sulla prevenzione». L'altro fronte a cui si medita è invece quello della soglia di reddito. «L'ipotesi allo studio è che per accedere ad alcune prestazioni, come, per fare un esempio, le protesi, si possa innalzare il tetto Isee dagli attuali 15mila euro fino a 20mila euro».
Ma si lavora anche per potenziare il servizio: «Sicuramente - assicura il responsabile del progetto di odontoiatria sociale - si apriranno gli ambulatori ancora non aperti, come quello di protesi totale a Udine e di ortodonzia ed odontoiatria a Monfalcone». Il tutto senza dover aumentare il budget che, per le attività extra Lea, viene finanziato con circa un milione e mezzo di euro. «Anche quest'anno - spiega infatti Di Lenarda - è stato confermato il finanziamento di 1,5 milioni per le attività del programma. Inoltre, sarà possibile utilizzare le quote che non sono state spese nei primi anni per nuovi investimenti sul progetto, che ci consentiranno di potenziare la strumentazione e le strutture». Le ipotesi su come utilizzare questo tesoretto risparmiato, che «supera il milione di euro in totale», ci sono già. «Sulla base delle richieste già pervenute, aumenteremo la strumentazione a Udine ma anche a Pordenone e nei distretti potremmo utilizzare i residui finanziari degli anni passati per implementare le apparecchiature ed i servizi». In altre strutture, come per esempio a San Vito al Tagliamento, nel Pordenonese, gli investimenti sono già stati fatti. In altri casi, come a Monfalcone, i soldi potrebbero essere spesi per attivare e potenziare l'ambulatorio. «Appena avremo la disponibilità dei fondi, faremo una ricognizione delle esigenze e così potremo reinvestire questo milione in beni, strumenti e strutture, con l'obiettivo di migliorare l'offerta al cittadino. Vogliamo dare tutte le risposte che possiamo permetterci di dare, procedendo come fatto finora per passi progressivi», chiarisce Di Lenarda. Il programma, intanto, macina numeri più che confortanti, che hanno portato il totale delle prestazioni sopra quota 114mila nei primi nove mesi del 2018. Fra gennaio e settembre 2017 e lo stesso periodo del 2018 sono passate da 49.307 a 57.956 a Trieste (+12% rispetto al 2016), da 13.641 a 16.673 all'Aas 2 (+44% rispetto al 2016), da 13.455 a 13.410 all'Asuiud (+5% sul 2016), da 11.219 a 13.844 all'Aas 5, da 7.375 a 7.831 all'Azienda 3 e da 3.570 a 4.874 al Burlo (+155% rispetto al 2016).
Camilla De Mori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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