«Criteri certi per dare i 108mila euro ai poveri»

Mercoledì 8 Aprile 2020
SACILE
I 108mila euro stanziati dal Governo per chi è in difficoltà economica al centro del dibattito politico sacilese. I consiglieri Alberto Gottardo, Marco Bottecchia, Calentina Zoi, Placido Fundarò, Mauro Celotto (Lega), Elisa Palù (Progetto Fvg), Gerlando Sorce (Civica Sacile) e Francesco Morabito (FdI) scrivono al sindaco in forma collaborativa e partecipativa «Per evidenziare che obiettivo principale della misura è intervenire con urgenza per soddisfare le necessità più urgenti dei nuclei familiari più esposti agli effetti economici dell'emergenza coronavirus e quindi per acquistare generi alimentari, medicine, beni per l'infanzia e per l'igiene della casa». Le minoranze suggeriscono come agire. «Vanno individuati i criteri con cui assegnare i buoni spesa ma anche quali dovrebbero essere i requisiti dei beneficiari. Tali buoni potrebbero essere utilizzati tra gli esercizi commerciali che hanno aderito al bando - precisano - e che sono iscritti all'apposito albo comunale. Gli acquisti possono avvenire senza bando di gara e senza l'ausilio di centrali di acquisto telematiche ovvero con la semplificazione del processo a zero burocrazia. Tutto ciò per consentire, vista l' emergenza, la massima flessibilità di azione amministrativa».
I REQUISITI
Secondo i consiglieri dei 4 partiti si potrebbero adottare convenzioni con esercizi commerciali. «Dovrebbero avere accesso agli interventi i cittadini residenti nel Comune alla data di presentazione della domanda - puntualizzano - e, se del caso, titolari di valido permesso di soggiorno. Accesso ai cittadini in condizioni di difficoltà economica per la perdita o la riduzione del reddito derivante da emergenza sanitaria da coronavirus non coperti da ammortizzatori sociali (tipo reddito di cittadinanza), o in carica al Comune di Sacile». Suggeriscono inoltre che per l'accesso alla misura siano valutate «La disponibilità finanziaria data dal patrimonio mobiliare liquido (saldo di c/c, libretto) e dalle entrate effettivamente percepite. Andrebbero individuate quote di contributo formando degli scaglioni in base al numero dei componenti il nucleo familiare. Le richieste di contributo potrebbero essere anche autocertificate».
ALTRE PROPOSTE
Secondo gli 8 consiglieri l'accesso al contributo andrebbe riconosciuto anche a lavoratori autonomi e professionisti (qualora esclusi dal Cura Italia) considerato che tale misura è rivolta alla attività economica e non è a sostegno della famiglia per cui tale eventuale contributo non dovrà essere in alcun modo considerato/conteggiato. Porte aperte anche per i nuclei familiari colpiti da malattia grave o da un decesso, o per quelli che abbiano un incremento di spese certificate , sostenute per l'acquisto di farmaci, per garantire interventi socio assistenziali, per il pagamento di spese socio sanitarie o funerarie ovvero per la attivazione di servizi a pagamento per l'assistenza al domicilio di persone fragili che non hanno potuto frequentare centri diurni per anziani, disabili o progetti personalizzati familiari di cui fruivano. Infine nuclei con conti correnti bloccati e/o nella non disponibilità temporanea (ad esempio per il decesso del coniuge). Infine - concludono - per gli over 65 con la pensione minima o in assenza di pensione e senza forme di deposito mobiliare (titoli, obbligazioni) o nuclei monoreddito con disabili in situazione di fragilità economica». (Mic. Sca.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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