Convegno sul Muro, scontro fra Fedriga e Serracchiani

Martedì 12 Novembre 2019
LA POLEMICA
UDINE (A.L.) Nel palazzo della Regione a Trieste il governo regionale ricorda i 30 anni dalla caduta del muro di Berlino con un convegno in cui alcuni relatori sono notoriamente e dichiaratamente vicini alle posizioni sovraniste e tra il pubblico ci sono anche scolaresche triestine. All'evento è intervenuto anche l'assessore regionale Pierpaolo Roberti. Un fatto, accaduto sabato, che non è sfuggito all'ex presidente della Regione e deputata Dem, Debora Serracchiani, che ha subito messo nel mirino il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, sostenendo che ha pagato «un convegno sovranista» e chiedendosi anche se con l'Ufficio scolastico regionale sia stato condiviso l'indirizzo dell'appuntamento, «decisamente politico», tanto che «si fatica a chiamarlo convegno». Fedriga per contrattaccare sceglie la veste di leader della Lega: «Serracchiani vorrebbe censurare chi parla di famiglia e di Patria, chi condanna il comunismo, chi osa criticare questo modello di Ue», ha affermato, aggiungendo: «Questo è il concetto di democrazia cui ambisce il Pd». Ma andiamo con ordine. Al convegno «Il Muro di Berlino. 30 anni dopo» sono stati invitati diversi relatori. Sono soprattutto le figure di Maria Schimdt (direttore della Casa del terrore di Budapest) e Ryszard Legukto dell'ateneo di Trieste che Serracchiani mette sotto la lente. «Se sei contro l'antisemitismo non inviti a Trieste un personaggio come Maria Schmidt, criticata dallo Yad Vashem per il suo coinvolgimento nel controverso nuovo museo dell'Olocausto di Budapest e per le sue teorie riduzioniste e giustificazioniste. E proprio nella sede della Regione a esibirsi con l'Internazionale Sovranista a spese degli italiani, davanti alle scolaresche di Trieste», ha attaccato. E non è finita. Il convegno, ha infatti aggiunto, è stata occasione «per dar voce a personaggi come Maria Schmidt e Ryszard Legutko che, sotto ai titoli professorali, sono noti per le loro posizioni omofobe e illiberali o per le interpretazioni distorte dell'Olocausto. In un parterre dove faceva da padrone di casa il vice effettivo di Fedriga, l'assessore Roberti, accanto a docenti italiani che da sempre guardano a destra, gli ambasciatori più fedeli del sovranismo di Visegrad hanno offerto la visione del pensiero unico al potere sponsorizzata dalla Regione». Serracchiani ricorda che Schimidt è «una stretta collaboratrice» del premier ungherese Orban; Legutko è «un eurodeputato polacco del partito conservatore al potere e co-presidente insieme a Raffaele Fitto del Gruppo Conservatori e riformisti nel Parlamento Ue». I «portatori di queste idee ha concluso Serracchiani hanno parlato davanti a una delegazione di studenti delle scuole superiori di Triste». Un'ultima osservazione che Fedriga non trascura: «La deputata si è indignata perché al convegno erano presenti degli studenti. Insomma ai ragazzi, per l'esponente della sinistra, non bisogna raccontare i crimini del comunismo. Evidentemente Serracchiani e compagni vogliono portare nelle scuole solo la teoria gender e finanziare le associazioni dei negazionisti e riduzionisti del dramma delle foibe, cose che peraltro hanno fatto quando erano al governo della Regione».
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