Consigliere contagiato due settimane di stop

Giovedì 5 Marzo 2020
IL QUADRO
UDINE Perché SviluppoImpresa, il disegno di legge a sostegno dell'economia regionale con alcuni interventi specifici per contrastare gli effetti del Coronavirus, diventi norma applicabile dovranno passare almeno 14 giorni. Il Consiglio regionale che deve approvarla, infatti, non si riunirà prima, conferma il presidente dell'assise, Pier Mauro Zanin, disponendo anche la chiusura dell'Aula fino a domenica per sanificazione. È una delle conseguenze provocate dalla messa in quarantena preventiva domestica degli otto consiglieri che martedì sono stati in vario modo a contatto con il consigliere Igor Gabrovec, presentatosi in aula febbricitante e risultato in seguito positivo al test. Saputo il risultato, sono scattate le misure del caso, per lui e per i colleghi dell'opposizione e della maggioranza che in Aula gli siedono accanto e davanti. Sono entrati così nell'elenco i consiglieri del Patto per l'Autonomia Massimo Mortuzzo e Giampaolo Bidoli, i compagni di partito Dem Sergio Bolzonello (relatore di minoranza di SviluppoImpresa), Franco Iacop, Francesco Russo e Diego Moretti e due consiglieri della maggioranza, i leghisti Stefano Mazzolini e Antonio Lippolis.
ASINTOMATICI IN QUARANTENA
Gli eletti in provincia di Udine Moretuzzo, Iacop e Mazzolini ieri hanno cominciato la quarantena da asintomatici. «Un fermo inaspettate» sospirava ieri il consigliere Moretuzzo, mentre attendava di essere contattato dal servizio sanitario regionale per gli atti necessari. Intanto «precauzioni anche per tutta la famiglia, dato che avevamo cenato insieme prima di sapere dell'esito positivo del test per il collega consigliere». Se il leghista Mazzolini non le ha risparmiate al consigliere Dem, focolaio del contagio - «un comportamento irresponsabile» -, Moretuzzo è un po' più cauto e invita «a non drammatizzare», poiché «la mobilità che caratterizza questi tempi purtroppo può metterci più a rischio». Da qui il suo programma per «14 giorni di ferie forzate», che prevede «studio, preparazione di documenti per l'attività legislativa e anche approfondimenti su smartworking, che può avere positive ricadute in un contesto di stili di vita sostenibili». Stop alla vita sociale anche per Iacop che non nasconde di essere «contrariato» perché «è una situazione che si poteva evitare». Ora, però, «non c'è nulla da fare se non seguire scrupolosamente le indicazioni delle istituzioni preposte aggiunge -. Fortunatamente, telefono, computer e Internet consentono di proseguire la maggior parte delle attività». Dal capogruppo Pd Bolzonello e dal consigliere regionale Cristiano Shaurli, la considerazione che «quanto accaduto dimostra una volta di più che vanno seguite scrupolosamente tutte le misure e le precauzioni consigliate dalle istituzioni».
I NUMERI
Anche perché in Friuli Venezia Giulia il numero dei soggetti positivi al test Coronavirus continuano a salire. A ieri sera i casi censiti dalla Regione erano 22 (12 a Udine, 4 a Gorizia e 6 a Trieste), cinque in più del giorno prima, con 372 tamponi eseguiti. In contemporanea, però, arrivano notizie positive dagli ammalati. «Sta meglio ed è sereno», afferma il rettore del Seminario interdiocesano di Udine, don Loris della Pietra, riferendosi al sacerdote risultato positivo al test e ricoverato a Udine. A fronte di un sistema che «sta reggendo all'emergenza con sanità e professionisti eccellenza nazionale», come sottolinea il capogruppo di Fi Giuseppe Nicoli, ieri Italia Viva Fvg, che ha tra i coordinatori l'ex assessore Sandra Telesca, ha comunque chiesto alla Giunta regionale «di dare evidenza delle linee organizzative per l'aumento dei posti nelle terapie intensive», data la curva epidemica che ancora non è nella fase calante.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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