L'ANALISI
UDINE Controversie civili e commerciali sempre più risolte attraverso l'istituto della mediazione in regione e molto interesse a conoscere ancor più approfonditamente la pratica che dal 2011 è possibile con l'Organismo di mediazione della Camera di Commercio di Pordenone-Udine. È quanto ha rivelato l'appuntamento organizzato dall'ente camerale, in collaborazione con Ordini e Collegi professionali e Scuola superiore di Magistratura, per fare il punto sull'attività di un istituto che dal 1° gennaio 2017 al 30 settembre 2019 ha gestito 793 procedure di mediazione, con 2500 incontri che hanno coinvolto più di 3mila persone, assistite dai propri avvocati nelle mediazioni obbligatorie e talvolta affiancate da consulenti tecnici. Insomma, un successo crescente per questa modalità di uscita dai conflitti, che consente vantaggi fiscali, di tempo e di costi. La durata media delle procedure, per esempio, è inferiore ai 90 giorni nel 57,6% dei casi, e i costi, sono contenuti: bastano meno di 50 euro l'avvio e si può giungere a conclusione con una spesa di circa 720 euro per controversie su un valore che non superi i 50mila euro. L'accordo raggiunto, inoltre, è esente dall'imposta di registro, entro il limite di valore di 50mila euro. L'istituto di mediazione, dunque, oltreché essere obbligatorio per alcune materie, risulta in generale vantaggioso per cittadini e imprese, che stanno dimostrando di apprezzarlo. La mediazione offre infatti la possibilità di ricercare un accordo conciliativo, evitando un lungo processo civile, ma garantendone la stessa efficacia. La mediazione facilita poi il recupero del rapporto e, per esempio nelle controversie commerciali, valorizza l'immagine dell'impresa e fidelizza il cliente. Nella seduta di mediazione «i contendenti» si incontrano per trovare una soluzione condivisa, guidate dal mediatore, professionista accuratamente formato e preparato nella materia. Le parti possono utilizzare sempre la mediazione in qualsiasi vertenza sia civile che commerciale, ma in alcune materie la mediazione è obbligatoria. La maggioranza delle controversie, sia civili che commerciali, affrontate in sede di mediazione dall'Organismo di mediazione della Camera di Commercio di Pordenone-Udine risulta in materia di diritti reali per il 23,33% dei casi, quindi di locazioni (16,65%) e condominio, per il 12,36%. La percentuale delle mediazioni il cui valore è compreso tra i 25 mila e i 250 mila euro è il 45%, mentre quelle da 250 mila a 2,5 milioni rappresentano il 5,67%, a dimostrazione che si risolvono conflitti anche di valore rilevante. Questa forma di risoluzione delle controversie sta dimostrando anche che, quando le parti hanno accettato di sedersi al tavolo di mediazione, il tasso di successo è in costante aumento: nel 2017 su 171 casi di adesione della parte chiamata, 62 volte pari al 36% si è arrivati all'accordo, nel 2018 su 182 casi di adesione della parte chiamata, gli accordi sono stati 67 pari al 37% ed infine fino al 30 settembre 2019 su 116 casi di adesione della parte chiamata gli accordi sono stati 50 pari al 43% dei casi.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA UDINE Controversie civili e commerciali sempre più risolte attraverso l'istituto della mediazione in regione e molto interesse a conoscere ancor più approfonditamente la pratica che dal 2011 è possibile con l'Organismo di mediazione della Camera di Commercio di Pordenone-Udine. È quanto ha rivelato l'appuntamento organizzato dall'ente camerale, in collaborazione con Ordini e Collegi professionali e Scuola superiore di Magistratura, per fare il punto sull'attività di un istituto che dal 1° gennaio 2017 al 30 settembre 2019 ha gestito 793 procedure di mediazione, con 2500 incontri che hanno coinvolto più di 3mila persone, assistite dai propri avvocati nelle mediazioni obbligatorie e talvolta affiancate da consulenti tecnici. Insomma, un successo crescente per questa modalità di uscita dai conflitti, che consente vantaggi fiscali, di tempo e di costi. La durata media delle procedure, per esempio, è inferiore ai 90 giorni nel 57,6% dei casi, e i costi, sono contenuti: bastano meno di 50 euro l'avvio e si può giungere a conclusione con una spesa di circa 720 euro per controversie su un valore che non superi i 50mila euro. L'accordo raggiunto, inoltre, è esente dall'imposta di registro, entro il limite di valore di 50mila euro. L'istituto di mediazione, dunque, oltreché essere obbligatorio per alcune materie, risulta in generale vantaggioso per cittadini e imprese, che stanno dimostrando di apprezzarlo. La mediazione offre infatti la possibilità di ricercare un accordo conciliativo, evitando un lungo processo civile, ma garantendone la stessa efficacia. La mediazione facilita poi il recupero del rapporto e, per esempio nelle controversie commerciali, valorizza l'immagine dell'impresa e fidelizza il cliente. Nella seduta di mediazione «i contendenti» si incontrano per trovare una soluzione condivisa, guidate dal mediatore, professionista accuratamente formato e preparato nella materia. Le parti possono utilizzare sempre la mediazione in qualsiasi vertenza sia civile che commerciale, ma in alcune materie la mediazione è obbligatoria. La maggioranza delle controversie, sia civili che commerciali, affrontate in sede di mediazione dall'Organismo di mediazione della Camera di Commercio di Pordenone-Udine risulta in materia di diritti reali per il 23,33% dei casi, quindi di locazioni (16,65%) e condominio, per il 12,36%. La percentuale delle mediazioni il cui valore è compreso tra i 25 mila e i 250 mila euro è il 45%, mentre quelle da 250 mila a 2,5 milioni rappresentano il 5,67%, a dimostrazione che si risolvono conflitti anche di valore rilevante. Questa forma di risoluzione delle controversie sta dimostrando anche che, quando le parti hanno accettato di sedersi al tavolo di mediazione, il tasso di successo è in costante aumento: nel 2017 su 171 casi di adesione della parte chiamata, 62 volte pari al 36% si è arrivati all'accordo, nel 2018 su 182 casi di adesione della parte chiamata, gli accordi sono stati 67 pari al 37% ed infine fino al 30 settembre 2019 su 116 casi di adesione della parte chiamata gli accordi sono stati 50 pari al 43% dei casi.
Antonella Lanfrit
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