Comparto unico, accordo unanime sulla produttività

Lunedì 19 Marzo 2018
VIA LIBERA
UDINE La quota media annuale a disposizione di ogni dipendente del Comparto unico regionale per il salario accessorio, cioè il premio di produttività, passa da 580 euro a mille euro.
È questa la misura dell'importanza dell'atto che è stato sottoscritto nella notte tra sabato e domenica tra i datori di lavoro del Comparto unico e tutte le sigle del sindacato, dopo 16 ore di trattativa. Si tratta del terzo e ultimo tassello che mancava per il completamento del rinnovo del contratto 2016-18 che interessa 13mila dipendenti tra Regione ed enti locali, dopo che il 27 febbraio erano state firmate il computo degli stipendi (aumenti contrattuali) e quella giuridica. Documenti che ora sono al vaglio della Corte dei Conti.
Con la firma dell'altra notte oltre a normare in forma «innovativa», come riconoscono i sindacati, la produttività, si è reintrodotta la contrattazione sindacale che era stata eliminata dall'allora ministro Renato Brunetta. «È un ottimo risultato», ha commentato al termine della maratona la segretaria regionale della Funzione pubblica Cgil, Mafalda Ferletti, e da oggi «cominciano le assemblee con i lavoratori e le lavoratrici».
«Sono soddisfatto anche perché a quasi dieci anni dall'ultimo rinnovo contrattuale siamo riusciti a ricondurre tutte le sigle sindacali alla sottoscrizione che quindi è unanime ha affermato l'assessore regionale Paolo Panontin -. Ora rimane lo scoglio della certificazione da parte della Corte dei Conti prima di procedere alla sottoscrizione definitiva del contratto, che nei prossimi mesi potrà trovare piena attuazione anche attraverso la liquidazione degli arretrati. Mi auguro che ha aggiunto le interlocuzioni preventive e la correttezza e trasparenza con cui ci siamo approcciati con la Corte possa portare alla certificazione». In sostanza, per quanto riguarda la quota premiale l'accordo è riuscito a rivisitare il fondo dedicato, «svincolando una quota delle risorse originate dai risparmi derivanti dalla chiusura delle Province per trasferirla sulla premialità».
Il Ministero dell'Economia ha concordato, infatti, sulla utilizzabilità a questi fini di una quota pari a 28 dei 35 milioni di risparmi. Ora la Giunta ha la possibilità di fissare il tetto teorico che le amministrazioni del comparto potranno erogare ai dipendenti per la produttività in misura non superiore al 50% dell'importo. Più nel particolare, il nuovo fondo per la produttività «vedrà quote pro-capite distinte per progressioni orizzontali e parte variabile, cioè progetti e altro», spiegano i sindacati, e «tutte le indennità fuori dal fondo e comunque contrattate». A ciò si aggiunge «un nuovo sistema di relazioni sindacali che ridà ruolo e competenze alla contrattazione e alla Rsu».
Anche il Fvg, così, «supera definitivamente le norme Brunetta», aggiunge Ferletti, dando seguito a quanto previsto dalla cosiddetta legge Madia che a fine 2016 ha previsto la reintroduzione della contrattazione nel comporto pubblico a partire dai rinnovi contrattuali. Con questa firma notturna, ha concluso Ferletti, «si chiude un percorso lungo, difficile e travagliato, iniziato con la prima firma a novembre 2017, l'intesa a luglio 2017, la preintesa il 27 febbraio di quest'anno e ora finalmente la composizione del tutto».
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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