Cittadini e studenti a caccia di inquinanti «I dati non sostituiscono quelli ufficiali»

Venerdì 23 Agosto 2019
Cittadini e studenti a caccia di inquinanti «I dati non sostituiscono quelli ufficiali»
L'INIZIATIVA
UDINE Ben venga che tutti contribuiscano a migliorare la qualità dell'aria che respiriamo, ma quanto al suo monitoraggio, è roba da esperti. Così l'iniziativa di Legambiente, il progetto internazionale di Citizen Science, che prevede la collaborazione di cittadini, scuole, associazioni e istituzioni nella raccolta di dati ambientali, a scopo conoscitivo ed educativo, non viene visto di buon occhio dall'Arpa. Il progetto consiste in una raccolta di dati sui livelli di polveri sottili (Pm 2.5 e Pm 10) nell'aria. Il vantaggio di questo progetto è il costo molto contenuto (da 35 a 40 euro per ogni sensore attivato) e l'immediata visibilità dei dati online, sulla piattaforma dell'Università di Stuttgart, con la possibilità di vedere in tempo reale gli andamenti giornalieri, settimanali, mensili, annuali e di scaricare i relativi dati. Queste misure non sostituiscono in alcun modo i rilevamenti ufficiali di Arpa Fvg precisa la stessa Legambiente - ma possono integrare la rete ufficiale, dati i costi minimi, con molteplici punti di rilevamento, installati da associazioni, scuole, istituzioni e semplici cittadini. In Europa e nel mondo la rete è già molto diffusa (con quasi 9000 sensori in 61 paesi) e inizia a svilupparsi anche in Italia. Legambiente ha rivolto particolare attenzione all'aspetto didattico ed educativo del progetto, collaborando all'installazione dei sensori all'Istituto Tecnico Superiore Malignani di Udine e presso diversi cittadini interessati e alcuni sensori sono già attivi a Trieste. Legambiente ritiene, infatti, che i cittadini debbano essere regolarmente informati sullo stato della qualità dell'aria e se i cittadini si rendono conto della necessità di ridurre l'inquinamento da polveri, possono scegliere le modalità di trasporto meno inquinanti, o ricorrere al risparmio ed all'efficienza energetica per ridurre le emissioni di case e uffici. Quale modo migliore di informarli e sensibilizzarli che mettere a loro disposizione dati in tempo reale, raccolti nella zona dove vivono e lavorano, magari collocando su loro richiesta - un sensore sul loro bancone o sulla finestra?. Oltre ai singoli cittadini, anche le amministrazioni locali potrebbero dare il buon esempio, installando dei sensori e organizzando dei seminari di formazione per i cittadini interessati. Non la pensa così il direttore dell'Arpa, Stellio Vatta che non condivide questa sorta di monitoraggio parallelo e bolla questi misuratori come strumentini. Possono essere utili per vedere se fa caldo o freddo, ma non hanno alcuna validità scientifica. Altro è il lavoro dal punto di vista scientifico. Noi dobbiamo lavorare in certe condizioni e con certe strumentazioni prosegue e quindi la professionalità costa e la strumentazione costa molto e non può essere sostituita ovviamente da semplici aggeggi che si trovano per pochi euro. Intanto il circolo di Legambiente di Trieste, dov'è partita la sperimentazione, offre la propria competenza tecnica, derivante dal lavoro già svolto in questo campo a Trieste e in regione, nel quadro di una collaborazione con scuole, associazioni ed enti locali.
Li.Za.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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