Ciclovia Trieste-Lignano-Venezia Il Pd: «Si acceleri sul protocollo»

Giovedì 21 Febbraio 2019
LA POLEMICA
TRIESTE Se è positiva l'ufficialità del già concordato ruolo di capofila della Regione per l'utilizzo di 16,6 milioni, stanziati dall'allora Governo Gentiloni per la realizzazione della ciclovia Trieste-Lignano-Venezia, siamo molto preoccupati che a distanza di quasi un anno non si sia ancora sottoscritto il protocollo operativo».
A denunciarlo sono i consiglieri regionali del Pd Mariagrazia Santoro e Nicola Conficoni: «Si tratta di un'opera di estrema rilevanza - precisa Santoro - in quanto potrà rappresentare un nuovo asse turistico-economico per la nostra regione, dopo la ciclovia AlpeAdria». Secondo Conficoni è un progetto sicuramente ambizioso, come è stato la trasformazione del vecchio sedime ferroviario per AlpeAdria, che però va fortemente sostenuto e accelerato: «Se facciamo le proporzioni tra il tempo impiegato per firmare un protocollo e quello della progettazione e realizzazione, rischiamo di far passare come minimo 3-4 anni, quando si potrebbe giungere all'obiettivo molto prima».
«Il turismo slow - aggiunge Santoro - ha raggiunto picchi rilevantissimi e non possiamo permetterci ritardi burocratici o la mancanza di un'adeguata priorità da parte della Regione per questo intervento. L'attenzione politica e tecnica sul tema va rafforzata per dare concretezza a questo progetto lungimirante nato nelle precedenti legislature nazionale e regionale».
«Infine - conclude Conficoni - terremo alta l'attenzione anche per l'acquisizione dell'ex sedime ferroviario Casarsa-Pinzano e sull'attuazione del nuovo regolamento per i contributi agli enti locali sulle ciclabili e per gli spostamenti casa-scuola-lavoro che devono essere incentivati, anche sulla base di esperienze che riconoscono veri e propri contributi a chi fa un utilizzo della bicicletta per questi spostamenti».
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