Cheerleader, al Benedetti a settembre il primo corso

Sabato 15 Giugno 2019
IL CASO
UDINE A dire cheerleader vengono subito in mente i film americani, quelli che raccontano i competitivi anni delle superiori, alla ricerca di riconoscimento e popolarità tra i compagni di scuola. Eppure, il cheerleading, che unisce coreografia, ginnastica e acrobazia per incoraggiare le squadre sul campo da gioco: una disciplina sportiva decisamente complessa e faticosa, che richiede molta preparazione atletica.
L'Italia non ha certo la tradizione degli Stati Uniti, ma qualcosa sta cambiando: circa un anno fa, l'associazione Danza Sportiva Olimpia di Cervignano ha dato il via al primo corso in cheerleading in provincia e, in autunno, sbarcherà a Udine grazie alla collaborazione con l'associazione Pallacanestro Laipacco. Ad annunciarlo è l'assessore allo Sport, Paolo Pizzocaro: «A settembre spiega -, il Palasport Benedetti aprirà le porte alla danza sportiva e in particolare al settore del cheerleading». Un'iniziativa fortemente voluta dallo stesso Pizzocaro «per dare ai giovani udinesi dice -, un'ulteriore possibilità di praticare uno sport ancora poco diffuso nel territorio friulano. Il progetto, forte della felice collaborazione tra Olimpia e un'importante squadra di basket udinese, l'ApU Udine, nasce dal desiderio di fondare in città una nuova squadra di cheerleading, partendo dai più piccoli».
Il corso, infatti, è rivolto ai bimbi che hanno compiuto i 9 anni e partirà il 3 settembre con una prima lezione gratuita (orario 15-17). Nelle due ore di prova i giovani atleti alterneranno fasi di allenamento dedicate alla preparazione atletica, alla pre-acrobatica, agli stunt e alla danza.
«Avevamo già una squadra di cheerleading con l'Apu Gsa che interviene in tutte le partite giocate in casa spiega la direttrice tecnica dell'associazione Olimpia, Serena Nicola (che fa parte del direttivo regionale della Federazione Danza sportiva) -: si tratta di 9 ragazzi e 1 ragazzo, dai 14 ai 22 anni. Volevamo però creare un gruppo a Udine, anche perché abbiamo avuto già diverse richieste. Non escludo che anche il nuovo gruppo potrà presentare alcuni interventi nelle partite ufficiali di campionato».
Alcuni anni fa arrivò la richiesta di proporre coreografie durante le partite. «Noi continua -, proponevamo pezzi di latino-americano e caraibico; nello stesso anno, la cheerdance è entrata nella Federazione. Abbiamo quindi pensato di appoggiarci su insegnanti di Milano ed è partito il progetto». Intanto, la disciplina prende piede: la scorsa settimana, la squadra italiana si è classificata terza nei Campionati europei e il gruppo Olimpia che segue l'Apu parteciperà a quelli italiani a Rimini l'11 luglio. Nell'immaginario collettivo, forse è passata l'idea che si tratti di un settore esclusivamente femminile: «Invece puntualizza Nicola -, i maschi sono fondamentali perché sono la base delle alzate, dei salti in aria».
Ma come ci si allena per diventare cheerleader? «Serve una preparazione atletica non indifferente conclude -; poi l'acrobatica e il potenziamento. La preparazione atletica da noi la segue un maestro che viene dalla breakdance, è il lavoro principale: se c'è quella, poi le coreografie sono lo sforzo minore. Il cheerleading è una disciplina sportiva completa: per riuscirci è fondamentale l'unione del gruppo e la fiducia nel prossimo, quindi aiuta anche il gioco di squadra».
Al.Pi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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