Centri profughi, la ribellione dei sindaci

Giovedì 19 Ottobre 2017
L'ALLARME
UDINE Sindaci sul piede di guerra da Udine, dove il sindaco Furio Honsell chiede un vertice immediato con il ministro dell'Interno Marco Minniti, fino a Tarvisio. Tutta colpa dell'annuncio dei nuovi bandi per centri di raccolta profughi. In serata però Minniti, destinatario anche di una pressante lettera della presidente della Regione, Debora Serracchiani, rassicura il primo cittadino del capoluogo friulano: i migranti non aumenteranno alla Cavarzerani e anzi diminuiranno. E convoca a Roma per oggi il prefetto di Udine Vittorio Zappalorto.

SUL CONFINE
«Siamo una comunità che lavora per uno sviluppo turistico e non certamente per accogliere i migranti: il tarvisiano Renzo Zanette è categorico dopo la notizia secondo cui a breve la Prefettura pubblicherà un bando per gestire 40 profughi da ospitare all'ex caserma Meloni di Tarvisio. Pur confermando che ancora comunicazioni ufficiali non sono arrivate «e dobbiamo attendere quelle prima di prendere qualsiasi decisione», il sindaco ha già convocato per venerdì una riunione del gruppo di maggioranza durante la quale saranno valutate ulteriori iniziative da intraprendere per ribadire il no all'accoglienza. «Manifesteremo sicuramente in maniera forte e decisa tutto il nostro dissenso a questo tipo di scelte», annuncia Zanette. Anche l'esito delle elezioni in Austria - afferma - «è un segnale che non deve essere sottovalutato». In Carinzia l'Fpö, il Partito della libertà guidato dal leader della destra Heinz-Christian Strache, è diventato la prima forza politica sfiorando il 32% dei consensi con un aumento di ben 14 punti percentuali: «I 40 migranti saranno un problema anche per loro», conclude Zanette ricordando come Gernot Darmann, il segretario carinziano dell'Fpö, abbia sempre manifestato una netta avversità a centri di accoglienza a ridosso del confine.
Un no deciso viene anche da Stefano Mazzolini, responsabile sicurezza della Lega Nord: «Siamo pronti a scendere in piazza insieme agli amici dell'Fpö per ribadire la nostra contrarietà a questa decisione». L'esponente leghista aggiunge che si rischia concretamente il ripristino del confine di Coccau da parte del (nuovo) Governo federale di Vienna.
UDINE SI ARRABBIA
Clima rovente anche a Udine per via del maxi-appalto da 22 milioni bandito dalla Prefettura per realizzare un Cara da 550 posti tra le ex caserme Cavarzerani e Friuli. Il sindaco Honsell e la sua Giunta di Centrosinistra esprimono una forte censura e vogliono un faccia a faccia con Minniti per sapere «come mai, dopo le dichiarazioni di voler chiudere i grandi centri di accoglienza, ora si va verso la realizzazione di uno di questi a Udine». «Sono profondamente deluso - spiega Honsell - considerato anche che nel nostro ultimo incontro Minniti aveva dichiarato di puntare sull'accoglienza diffusa ed evitare di realizzare grandi centri. La problematica a Udine è diversa dalla situazione di Gorizia e di altri Comuni di centrodestra: noi non abbiamo mai avuto 70-80 persone che dormono per la strada, come accade a Gorizia, e questo anche perché la Croce rossa ha gestito la Cavarzerani e la Friuli». Ora però l'intervento del ministro potrebbe attenuare le preoccupazioni.
IL CENTRODESTRA
Da parte loro intervengomno il segretario regionale leghista, Massimiliano Fedriga, che prefigura di «scendere in piazza» e la consigliera regionale leghista Barbara Zilli: «È una vergogna. Stiamo pensando di organizzare una manifestazione pubblica per condannare la fallimentare gestione Serracchiani che ha dimostrato di voler trasformare il Friuli in colonia per clandestini». «L'indignazione però non basta - ha commentato Alessandro Colautti, consigliere regionae di Ap - per risolvere il problema serve più concretezza a partire dalla revisione degli accordi di Dublino». Tranciante il capogruppo forzista Riccardo Riccardi: «L'Amministrazione comunale di Udine rappresenta il ventre molle di un modello di accoglienza fallimentare voluto dal Pd e da Debora Serracchiani». Il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, invece, rileva che «con quei soldi si potrebbero costruire cinque scuole o metà di un ospedale».
LA SEGRETARIA DEM
Antonella Grim, segretaria regionale del Partito democratico, attacca il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, che non lesina critiche alle nuove scelte governative: «L'accoglienza diffusa serve esattamente a fare in modo che i Comuni si aiutino tra di loro. Ziberna se la prenda con l'egoismo del suo Centrodestra, che alza barricate per spingere i propri sindaci a non ospitare anche minime quote di richiedenti asilo, lasciando Gorizia da sola», tuona Grim. «L'esempio di Grado osserva la segretaria Dem - è cristallino: se lì si accogliesse la piccola quota prevista di 18 richiedenti asilo, e altrettanto facessero gli altri comuni del Fvg che ancora non accolgono, Gorizia e i capoluoghi regionali non avrebbero difficoltà».
Tiziano Gualtieri

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