Caro ticket, in Friuli si spende di più

Lunedì 3 Agosto 2020
SALUTE
UDINE Il Rapporto 2020 della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica e il monitoraggio della spesa farmaceutica 2019 dell'Agenzia Italiana del Farmaco hanno fornito i dati definitivi sulla compartecipazione alla spesa dei cittadini relativi all'anno 2019. Se sul fronte farmaci il Friuli Venezia Giulia appare una regione piuttosto conveniente, quanto a costo delle prestazioni specialistiche risulta decisamente cara, quarta in Italia per l'esborso pro capite.
PRESTAZIONI
La compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei cittadini si è progressivamente trasformata in un consistente capitolo di entrate per le Regioni che hanno introdotto sistemi di compartecipazione con un livello di autonomia tale da generare una vera e propria giungla dei ticket, visto che le differenze regionali riguardano sia le prestazioni su cui vengono applicati, sia gli importi che i cittadini sono tenuti a corrispondere, sia le regole utilizzate per definire le esenzioni. Il report della fondazione Gimbe analizza in dettaglio le differenze regionali della compartecipazione che, in un vero e proprio mercato dei ticket, sono decisamente marcate. In particolare, per quanto riguarda la quota pro-capite totale per i ticket dei farmaci i cittadini del Friuli Venezia Giulia hanno la quota più leggera pari a poco più di 15 euro contro i 25,5 euro della media nazionale, grazie al fatto che il Fvg non prevede la quota fissa per ricetta ma solo quella differenziale sul prezzo di riferimento. Ma a fronte di questa compartecipazione che effettivamente è la più bassa d'Italia, dopo Piemonte ed Emilia-Romagna, la stangata in regione arriva per le prestazioni specialistiche dove i cittadini spendono quasi 40 euro pro capite, a fronte di una media nazionale di 22 euro. Così il Fvg è tra le regioni con l'esborso maggiore, spendono di più solo i cittadini di Valle d'Aosta e delle Province Autonome di Trento e Bolzano.
Ogni Regione ha introdotto il superticket con diverse modalità e negli ultimi anni sono state progressivamente avviate iniziative concrete per il suo progressivo superamento. Il definitivo cambio di rotta è arrivato con la Legge di Bilancio 2020 che, per promuovere maggiore equità nell'accesso alle cure, avvia la progressiva eliminazione del superticket dal 1 settembre 2020, incrementando il fabbisogno sanitario nazionale standard di 185 milioni per il 2020 e di 554 milioni a decorrere dal 2021, anno ci cui sarà azzerato il Fondo per il superamento del superticket. Per il 2020 al Fvg, dei 185 milioni, ne arrivano 4,5.
Se è già quantificabile il costo a carico dei cittadini tra farmaci e prestazioni, i conti si dovranno ancora fare per la spesa farmaceutica sostenuta dal sistema pubblico durante l'emergenza Covid. La Regione ha sempre faticato, al pari di molte altre, a rispettare i tetti stabiliti a livello nazionale, ma nel primo trimestre del 2020 l'aumento dei consumi di farmaci è evidente. Stando all'ultimo monitoraggio dell'Aifa, tra gennaio e marzo di quest'anno, rispetto allo stesso periodo del 2019, si sono consumate oltre 7 milioni di dosi giornaliere di farmaci di fascia A (quelli essenziali e per le malattie croniche) con un aumento del 6,2%. Ma è nella spesa farmaceutica per gli acquisti diretti, quella ospedaliera, che si nota una variazione importante. Per questa voce, infatti, ci sarebbe da rispettare un tetto di spesa del 6,69% del fabbisogno sanitario regionale, ma nel primo trimestre del 2020 il Fvg ha toccato l'11,04% che, in valori assoluti, significa aver speso oltre 26 milioni di euro in più.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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