Cantieri, 90 milioni a Uti e Comuni

Venerdì 7 Dicembre 2018
Cantieri, 90 milioni a Uti e Comuni
INFRASTRUTTURE
TRIESTE Novanta milioni di euro con eventuali aggiustamenti a rialzo - destinati nel triennio 2019/2021 a Uti e Comuni del Friuli Venezia Giulia per la progettazione e realizzazione di oltre 200 opere pubbliche strutturali e infrastrutturali.
Questa è l'entità dell'operazione Cantieri Aperti illustrata ieri a Trieste dall'assessore alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti che auspica di «tagliare nastri già nei prossimi mesi del prossimo anno». Un'operazione su cui però giungono gli strali polemici dell'ex vice presidente regionale Sergio Bolzonello: «Confrontando le risorse stanziate dalla Giunta Fedriga per Cantieri Aperti 2019-21 e le Intese Sviluppo 2018-2020 si può notare che c'è un calo di risorse di circa 10milioni».
I FONDI
Quasi l'80% - pari a 70 milioni - dell'importo complessivo proviene dai 301 milioni di mutui per investimenti inseriti nella legge di Stabilità che la prossima settimana approderà nell'Aula del Consiglio regionale mentre i restanti 20 milioni erogabili nel 2021 sono risorse proprie delle Autonomie locali. Roberti ha parlato di «patto vincolante con Uti e i restanti Comuni della regione, emerso dal tavolo di concertazione che ha coinvolto anche gli assessori Graziano Pizzimenti e Tiziana Gibelli in un confronto serrato con gli amministratori locali che hanno presentato le rispettive iniziative». Grazie alla concertazione - ha detto «responsabilizziamo sindaci e territori stabilendo un cronoprogramma a cui l'ente locale è chiamato ad adeguarsi, deve spendere le risorse altrimenti le perde».
Nel dettaglio, al territorio andranno 15 milioni nel 2019, 48 nel 2020 e 27 nel 2021 con 35,5 milioni destinati ai singoli Comuni e 54,5 alle Uti: «Un segnale di chiara discontinuità politica e amministrativa rispetto al passato ha sottolineato Roberti, assicurando la massima attenzione affinché gli enti beneficiari spendano le somme che non possono essere disimpegnate nei tempi previsti - in quanto non ci siamo preoccupati se i destinatari fossero Uti o Comuni ma, piuttosto, quanto le diverse proposte rispettassero i criteri di necessità e cantieribilità, tenendo ben presente che l'obiettivo è garantire servizi a tutti i cittadini».
I SETTORI
Questi gli importi suddivisi per aree di competenza: sicurezza (6,5 milioni per impianti di videosorveglianza e controllo varchi con lettura targhe), Cultura e Sport (39,4 mln per impianti e strutture), Infrastrutture (39,5 mln per strade, rotonde, ponti e piste ciclabili), Attività produttive (1,7 mln), Salute e Politiche sociali (1,6 mln per case di riposo e centri diurni) e Risorse agroalimentari (1,3 mln che potrebbero essere implementati fino a 2).
MONTAGNA E SCUOLE
Roberti ha posto inoltre l'accento sui 15,5 milioni destinati alla montagna (Uti della Carnia, Canal del Ferro, Gemonese e Dolomiti Friulane) e sui 15,8 per l'edilizia scolastica finalizzati ad adeguamenti antisismici, normativi e messe in sicurezza. Tra le opere più imponenti per entità di importo c'è il castello diroccato di Gemona dai tempi del terremoto: in questo caso l'importo è di 2,35 milioni per chiudere definitivamente i lavori nel 2022.
A dimostrazione che «non è stato seguito il principio della spartizione territoriale», l'assessore alle Autonomie locali ha citato l'esempio del Comune di Fanna, in provincia di Pordenone, che «pur non essendo popoloso, ha una scuola inagibile che serve più paesi. La sede va rimessa a posto tanto che i bambini potrebbero venir spostati in altre sedi del Municipio: in questo caso parliamo di un importo pari ad un milione di euro perché quella scuola serve un intero territorio». Un altro milione va invece al Liceo Bachmann di Tarvisio e 350mila euro per ampliare e adeguare gli uffici della caserma dei Carabinieri di proprietà del Comune di Maniago, in vista di un aumento del personale.
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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