Breast Unit, chiesto il coordinamento regionale

Domenica 25 Ottobre 2020
SALUTE
UDINE Si è svolto nei giorni scorsi il primo incontro pubblico regionale sulla situazione delle Breast Unit, i centri multidisciplinari di senologia che rappresentano lo stato dell'arte nella cura e assistenza di chi affronta un tumore al seno, in Friuli Venezia Giulia organizzato da Europa Donna Italia, movimento per il diritto alla prevenzione e alla cura del tumore al seno, a cui hanno partecipato rappresentanti della classe medica, responsabili della pianificazione regionale, Senonetwork e le associazioni di volontariato del territorio. Le strutture di eccellenza ci sono, gli specialisti preparati e motivati, le associazioni di volontariato attive e propositive: spetta ora alla Regione mantenere gli impegni presi organizzando la rete dei centri di senologia e un sistema di condivisione dati e di monitoraggio con il contributo di tutte le parti coinvolte.
Trasmesso in streaming sulla sua pagina Facebook, il convegno è stato un'occasione di riflessione e dialogo a più voci sulla situazione dei centri di senologia in regione e dei percorsi di diagnosi, cura e assistenza a disposizione delle donne con tumore al seno, per evidenziarne punti di forza e margini di miglioramento. Dal quadro presentato dal direttore generale dell'azienda regionale di coordinamento per la Salute Giuseppe Tonutti, è emerso che le sei Breast Unit attualmente presenti sul territorio Aviano, Pordenone, Udine, San Daniele-Tolmezzo, Trieste, Gorizia-Monfalcone si sono organizzate autonomamente grazie all'iniziativa degli specialisti coinvolti, ma mancano di un coordinamento che permetta loro di lavorare in rete e di un controllo sistematico della qualità dei servizi e prestazioni. Questo perché la commissione regionale incaricata di definire e organizzare la rete dei centri di senologia, prevista dalla delibera del 12 dicembre 2019, non è ancora stata attivata, come ha sottolineato nel suo intervento anche la professoressa Marina Bortul, responsabile della Breast Unit dell'Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano-Isontina e referente di Senonetwork Italia, in rappresentanza dei coordinatori di tutte le Breast Unit. È necessario, chiedono gli specialisti, che venga al più presto istituito un sistema di monitoraggio che comprenda indicatori sulle tempistiche, esiti delle terapie, qualità dei percorsi e umanizzazione delle cure, e che la casistica delle strutture e dei professionisti sia adeguatamente controllata. Ulteriori richieste sono state avanzate dalla professoressa Bruna Scaggiante, presidente della sezione di Trieste e e vicecoordinatore Lilt regionale: l'estensione dello screening dai 45 ai 74 anni, l'esenzione dei ticket per i controlli diagnostici alle donne ad alto rischio di tumore per familiarità o mutazione genetica, la rimborsabilità dei test genomici predittivi e una maggiore sinergia tra Breast Unit e associazioni. Nonostante i diversi punti da implementare, il Fvg resta una regione che, grazie alla qualifica delle strutture e dei professionisti che vi operano, riesce ad evitare al minimo (solo il 2.5% dei casi) le cure altrove, risultando una delle aree italiane più sviluppate, con l'adesione ai programmi di screening mammografico superiore alla media nazionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci