Braganti: «Pronti ad assumere Ci preoccupano gli arrivi dei profughi»

Lunedì 13 Luglio 2020
Braganti: «Pronti ad assumere Ci preoccupano gli arrivi dei profughi»
PROFUGHI
UDINE L'Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale si sta attrezzando per arruolare forze fresche nel settore della Prevenzione e allinearsi così agli standard previsti da Roma. Parola del direttore generale Massimo Braganti.
Secondo il report appena reso noto dal Sole 24ore, il Fvg è una delle dieci regioni con uno stato di allerta moderato in base all'andamento del virus. Ma è anche uno dei quattro territori (assieme ad Abruzzo, Campania e Puglia) in cui non è stata raggiunta la soglia minima di personale (uno ogni diecimila abitanti) per tracciare la presenza del virus. «Se si guarda alle percentuali previste dal ministero - commenta Braganti - ci mancherebbe del personale, soprattutto nella Prevenzione. Ed è uno dei ragionamenti su cui stiamo cercando di investire. Ma devo ricordare che lo stesso ministero a suo tempoaveva fissato dei numeri di posti letto in terapia intensiva e una proporzione di infermieri che nella realtà dei fatti in Friuli non sono mai stati necessari, nemmeno nei momenti di maggior picco». Fatta questa premessa, per mettere i puntini sulle i su indicatori ed esigenze reali, Braganti comunque assicura che l'AsuFc si sta attrezzando per rimpolpare i ranghi della Prevenzione, anche se, ricorda, pur con dei limiti sul personale, «per come si è svolta l'attività di tracciamento sinora, è stata efficiente, come dimostrano i risultati. Certo, non voglio addormentarmi sugli allori ma ricordo che il tracciamento è stato fatto in modo corretto e rigoroso con dei risultati evidenti. Riguardo ai numeri ministeriali sul personale, è vero che siamo sotto, ma ci stiamo attrezzando. Faremo delle assunzioni, principalmente nel dipartimento di Prevenzione». Piuttosto, a preoccupare Braganti, più che gli standard teorici, sono i clandestini che arrivano dai Balcani. «Un elemento di estrema preoccupazione - dice - è quello dei molti migranti trovati in questi giorni in giro per Udine e per il Friuli. Come ha detto il governatore, diventa essenziale in questa situazione il controllo a partire dai confini. Altrimenti potrebbero nascere problemi. Penso, per esempio, a quel cittadino del Bangladesh che si è fatto mezza Italia. Mi preoccupa il fatto che il Friuli sia un territorio di confine».
L'EX ASSESSORE
Degli arrivi dei profughi e dell'allarme lanciato dal centrodestra (dal presidente Fedriga, dal suo vice Riccardi, dall'assessore Roberti) che punta a trovare un'intesa con la Slovenia e sollecita regole certe per arginare la rotta balcanica, si occupa, pur senza polemiche, l'ex assessore comunale udinese Antonella Nonino. Durante la giunta Honsell, gli immigrati e la loro gestione erano il suo pane quotidiano. Su Facebook è intervenuta con una serie di vero e falso. «La rotta balcanica è ricominciata: falso non si è mai fermata - scrive Nonino -. Udine è più al sicuro rispetto al passato perché la Lega non farà arrivare nessuno: falso Udine è meno al sicuro poiché sono chiusi quasi tutti i centri di accoglienza in provincia. Gli unici attivi: quelli a Udine. Il Comune non può farci niente: falso il Comune ha il dovere di Governare il fenomeno attraverso il raccordo con la Regione e con il Viminale. La situazione è come 5 anni fa: falso. 5 anni fa non eravamo in emergenza sanitaria e avevamo una rete di supporto territoriale di enti e associazioni. Oggi il Comune va in crisi per 70 persone, 5 anni fa abbiamo tenuto con ottomila arrivi. Arrabbiarsi con Viminale, Austria e Slovenia serve a nulla: vero. Per esperienza personale: meglio prendere il primo volo per Roma domani, e imporre che il tema diventi centrale nella prossima conferenza Stato-Regioni (possibilmente prima dei regolamenti delle sagre)».
Cdm
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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