Boom delle fototrappole: tante vendute ai comuni contro i turisti dei rifiuti

Sabato 18 Gennaio 2020
È boom delle fototrappole, in Friuli. I dispositivi balzati all'onore delle cronache pochi giorni fa, dopo l'annuncio dell'assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti, dell'intenzione dell'amministrazione di usarli sui confini per intercettare i passaggi di clandestini, hanno già un loro mercato assai florido, a sentire gli addetti ai lavori. Come spiega Tania Lanzutti, referente per i prodotti di gestione faunistica (dai bat detector per pipistrelli ai radiocollari per orsi) di un'azienda del settore di Remanzacco, «vendiamo moltissime fototrappole ai Comuni, soprattutto per monitorare lo scarico abusivo di rifiuti. Negli ultimi anni le stiamo proprio stravendendo ai Municipi in tutta Italia, per contrastare il fenomeno dei cosiddetti turisti dei rifiuti oltre che ai carabinieri e ai forestali per le operazioni di polizia giudiziaria». L'incremento? «Negli ultimi anni, abbiamo triplicato le vendite di fototrappole», dice Lanzutti.
Secondo le intenzioni della Regione (che hanno scatenato un polverone polemico), questi sistemi di rilevazione ottica, in origine pensati proprio per fotografare gli animali, usati in funzione anti-clandestini potrebbero servire a programmare interventi mirati fornendo dati preziosi.
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