BIODIVERSITÀ
UDINE I preziosi Magredi friulani, recuperati grazie al progetto

Domenica 19 Maggio 2019
BIODIVERSITÀ UDINE I preziosi Magredi friulani, recuperati grazie al progetto
BIODIVERSITÀ
UDINE I preziosi Magredi friulani, recuperati grazie al progetto Life Magredi Grassland entreranno a pieno titolo a far parte dell'economia del Friuli Venezia Giulia.
LA FILIERA
«Dopo aver concluso il progetto spiega il responsabile del servizio di biodiversità della Regione, Pierpaolo Zanchetta inizieremo un'attività di coinvolgimento del mondo agricolo per creare una filiera». L'obiettivo è poter produrre fieno certificato biologico che permette anche lo sfalcio delle aree da parte delle agricole e, in un secondo step, coinvolgere anche le aziende della zootecnia, in primis quelle che allevano capi ovicaprini, che possano acquistare il foraggio per produrre a loro volta alimenti biologici. Il recupero dei 500 ettari di magredi nelle quattro aree della regione, Cellina, greto del Tagliamento, valle del medio Tagliamento e la confluenza tra i fiumi Torre e Natisone, un'azione che ha richiesto sei anni di lavoro, oggi deve diventare sostenibile. «Il primo passo sarà avviare un dialogo con le associazioni di categoria - prosegue Zanchetta perché queste superfici non possono continuare a essere mantenute». La Regione, attraverso il progetto Life, aveva messo in cantiere una serie di interventi per il ripristino dei cosiddetti prati magri, ma si tratta di un'azione che non si esaurisce con il loro recupero. I magredi necessitano di continua manutenzione e 500 ettari comportano anche un costo elevato che l'ente pubblico non può sostenere a vita. Ecco allora che i magredi devono diventare produttivi, creare economia.
I PRIVATI
«Una parte spiega ancora Zanchetta può essere gestita in proprio da noi e un'altra dalle aziende». Trattandosi di aree del demanio idrico, possono essere date in concessione per la gestione. Gli agricoltori interessati, però, dovranno rispettare alcuni criteri dato che i Magredi sono preziosi soprattutto per la biodiversità presente sul territorio. Ne è un esempio l'impollinazione di insetti, e non solo api, che rischiano di scomparire e queste aree diventano ancora più preziose proprio per preservare la catena della vita animale. A parlarne, in occasione del convegno di chiusura del progetto, un docente dell'università Cà Foscari di Venezia che ha sottolineato il valore aggiunto dei Magredi per l'importante compito che assolvono. E non è finita. Gli speciali prati friulani hanno un grande valore anche per le fioriture di piante rare e per la ricca diversità di fauna che li abita, specie oggi minacciate. Basti pensare al sito tra i fiumi Torre e Natisone, il più a sud e vicino al mare ma che risente anche della vicinanza del Carso offrendo una vegetazione che assume connotazioni spiccatamente termofile, ovvero adatta a vivere in ambienti caldi o temperati. Per tutti questi motivi, i privati che vorranno gestirli dovranno essere in grado di preservarli in tutta la loro ricchezza. E ricchezza potranno portare anche all'economia, soprattutto in un momento in cui i prodotti biologici si stanno imponendo sempre più sul mercato e i magredi daranno la possibilità di avere fieno bio a chilometri zero con un risparmio anche per gli stessi produttori che lo acquisteranno a un passo da casa. In questo modo - conclude Zanchetta - queste aree saranno in grado di produrre economia. In poche parole, i Magredi potranno essere autosufficienti e la loro importanza è stata trasmessa anche alle giovani generazioni. Al convegno conclusivo, infatti, gli studenti che presenti hanno ricevuto una copia della pubblicazione Quest'anno a scuola promuoviamo i magredi e Magredi ritrovati.
Lisa Zancaner
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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