Benefici da Roma, il Patto attacca: «Una mistificazione colossale»

Sabato 12 Gennaio 2019
LA POLEMICA
UDINE (a.l.) «Una mistificazione colossale». È così che il Patto per l'Autonomia, che ha tra i suoi pensatori l'ex presidente della Regione Sergio Cecotti e in Consiglio regionale siede con i consiglieri Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, ieri ha attaccato la versione fornita dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga riguardo ai benefici che il Governo regionale sarebbe riuscito ad ottenere in conto dei versamenti finanziari che deve effettuare a Roma. Fedriga ha messo in evidenza che per il 2019 la Regione è riuscita a diminuire i versamenti per 142 milioni che quindi rimangono nelle casse del Friuli Venezia Giulia , avendo «bloccato» le compartecipazioni previste «dai governi Monti, Renzi, Gentiloni». Quanto agli anni seguenti, tutto è ancora da scrivere. È sul quel «blocco» che si concentra il Patto, definendolo «mistificazione colossale», poiché tale «blocco delle compartecipazioni ha affermato Moretuzzo era già previsto in precedenza, tant'è che è stato riportato come previsione nel Defr 2017 e poi ribadito nel documento approvato a luglio 2018 in Consiglio regionale». Per essere preciso, Moretuzzo cita anche il passaggio del documento approvato in Consiglio, laddove si dice che «dal 2019 cesseranno gli accantonamenti delle quote di compartecipazione, statutariamente spettanti alla Regione e strumentali al risanamento della finanza pubblica, previsti, rispettivamente, dall'art.1, comma 526, della L. 147/2013 (Legge di stabilità 2014), come modificato dall'articolo 46, comma 3 Decreto legge 66/2014 e dall'articolo 1, comma 400, legge 190/2014, per un importo complessivo annuo valutabile in 142 milioni di euro». Oltre tutto, dato che il residente Fedriga parla del blocco degli accantonamenti, non dei contributi, continua, «è utile ricordare che questi cosiddetti accantonamenti erano stati inizialmente richiesti da Roma per avviare il federalismo fiscale, cosa che poi non è stata fatta, quindi: o lo Stato ci ritorna i soldi accantonati, o siamo di fronte all'ennesima truffa». Con le informazioni fornite dal presidente giovedì in diretta Facebook, secondo il Patto «Fedriga cerca di coprire il fallimento di una delle principali promesse fatte in campagna elettorale, cioè la rinegoziazione dei patti scellerati fatti da Tondo e Serracchiani con lo Stato, che hanno impoverito drammaticamente l'economia del Friuli Venezia Giulia». Il Pd in diretta giovedì aveva cercato di smontare il «risultato enorme» diffuso da Fedriga. «Il presidente non mescoli le carte e smetta di vendere fumo, poiché lo sconto dei 142 milioni di cui parla non esiste hanno sostenuto il capogruppo Sergio Bolzonello e il segretario Cristiano Shaurli -. Si tratta di un accantonamento quinquennale avviato nel 2014 e in scadenza quest'anno». Ai Dem oggi critici il Patto imputa però di «non aver usato la stessa forza quando la Giunta Serracchiani poco più di un anno fa ha avvallato, nottetempo e senza nemmeno informare il Consiglio, la modifica dell'articolo 49 dello Statuto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci