Assunzioni e sicurezza scattano le polemiche

Domenica 29 Novembre 2020
LA SITUAZIONE
UDINE Si alza il livello dello scontro sulla gestione dell'emergenza covid. Con la Cgil che torna all'attacco della Regione e delle Aziende sanitarie, ritenute «impreparate», la giunta che replica punto su punto e la Cisl che per la seconda volta in pochi giorni manda ai colleghi sindacalisti un messaggio chiaro, prendendo (ancora) le distanze dai proclami barricaderi. Il tutto mentre la regione cerca di rientrare in zona gialla, incoraggiata dai dati.
Ad incaricarsi della bordata è Orietta Olivo (Cgil Fp). «Molto, troppo, è ancora fuori controllo nella gestione di questa seconda ondata nella sanità e nel sistema socio-assistenziale. A conferma che siamo arrivati colpevolmente impreparati». Secondo lei si sta facendo peggio che a primavera, mentre «si poteva e doveva arrivare più preparati. Olivo ribatte sul nodo personale, già finito nel mirino della Cgil: «Abbiamo affrontato questa pandemia ricorda con 400 unità in meno rispetto agli organici di inizio 2019 e questa carenza si sente tutta. Sconcertante che in una situazione simile i direttori generali possano rispondere come a Pordenone, dove sono state proposte assunzioni a tempo di 2 mesi. Neanche all'Ikea si fanno contratti così brevi!». Ma «criticità e lacune si riscontrano ovunque». In Asufc, per esempio, dice, «in tre settimane i contagi tra il personale sono stati pari a quelli registrati nei primi tre mesi della pandemia». La Regione, ammonisce, dovrebbe «dare indicazioni più stringenti». Altro punto dolente la sicurezza: «Di fronte a un numero di positivi che qualche giorno fa era di circa 700 operatori in sanità non si può sostenere che gli operatori si sono tutti contagiati in famiglia, come ha fatto l'assessore. Vero che il contagio viene da fuori, ma è altrettanto chiaro che esiste anche un problema di trasmissione all'interno delle strutture». Poi ci sono le case di riposo «dove sono quasi 600 gli operatori contagiati». Fra le note positive Olivo mette solo il corso di laurea per assistenti sanitari e i 14 milioni in più sul piatto per le assunzioni grazie all'applicazione del decreto Calabria. Ma Olivo invita a fare di più visto che il decreto «consentirebbe a ogni regione anche incrementi della spesa fino un ulteriore 10% sia per il 2019 che per il 2020». Ma la Cisl, che pure con la Cgil siede ai tavoli tematici con Riccardi, per la seconda volta in pochi giorni marca la distanza dai colleghi. «Sono abituato che su un tavolo di trattativa sto sul tavolo - dice il segretario Alberto Monticco -. Se poi il tavolo salta, sparo, ma non faccio una richiesta unitaria di incontro specificando i temi e chiedendo le risposte e poi faccio una conferenza stampa dicendo che il tavolo è inutile. Questo non è essere sindacalisti». Poi aggiunge: «Noi siamo contrattualisti. Non abbiamo avuto facilità a conquistare quel tavolo con Riccardi». E ora la Cisl se lo tiene stretto per arrivare al risultatto. «Non vogliamo rompere il tavolo». «Mi chiedo - dice Monticco - se per la Cgil è ancora prioritario ottenere risposte da Riccardi oppure ottenere condivisioni Twitter che poi non portano beneficio né ai lavoratori né ai cittadini». Lui non lo dice, ma il pensiero va ai cinguettii dei vertici del Pd dopo le uscite di Olivo e di Roberto Treu (Spi Cgil) che giovedì era andato all'attacco sulla strategia per le case di riposo. Allora, per la Cisl, era stato Renato Pizzolitto (Pensionati), a prendere le distanze. I cislini, invece, accolgono «molto favorevolmente una cabina di regia regionale su scuola e trasporti», come dicono Antonio Pittelli e Tina Cupani.
RICCARDI
Il commento di Riccardi?  «La Cisl fa sindacato, la Cgil politica». A Olivo, poi, il vicepresidente risponde punto su punto: «Sul tema relativo al personale, al di là dell'uso di un'ironia fuori luogo su metodologie di assunzione che dipendono dalla durata del periodo di emergenza stabilito dal Governo, la Regione, come è stato riconosciuto anche dal sindacato, ha messo in campo un incremento di 14 milioni per le assunzioni, che non mi pare sia un segnale di disattenzione. Ma non basta: tra medici, infermieri, tecnici, Oss e altre professionalità per l'emergenza Covid sono state assunte 683 persone. Al tal proposito verrebbe da chiedersi invece dov'era questo stesso sindacato quando in un passato non tanto lontano l'Amministrazione regionale riduceva gli organici, demoliva le strutture e tagliava la spesa?»
Secondo lui «ancora una volta i toni, le argomentazioni inequivocabilmente pretestuose e una condizione di isolamento rispetto ad altre autorevoli sigle, configurano l'attacco odierno come un atto prettamente politico».
Sull'andamento dei contagi, Riccardi concorda con il presidente Iss Silvio Brusaferro secondo cui non bisogna allentare le misure, ma continuare con i «mantra» di distanziamento, igiene e mascherine. «Condivido le valutazioni sull'andamento della curva e le raccomandazioni sui comportamenti. Sui 21 indicatori vedremo l'esito del lavoro degli esperti del Governo e delle Regioni.
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