«Aiuto, aiuto, ma era troppo tardi»

Giovedì 24 Settembre 2020
IL CASO
AQUILEIA In stato di arresto con l'accusa di omicidio e piantonato dai Carabinieri nel reparto dell'Ospedale di Palmanova dove è stato trasferito la scorsa notte. Livio Duca, l'uomo di 66 anni di Aquileia che nel tardo pomeriggio di martedì ha accoltellato la moglie Marinella Maurel, 66enne pure lei - deceduta poche ore più tardi nel nosocomio di Udine dove era stata trasferita d'urgenza - non è ancora nelle condizioni di essere sottoposto a interrogatorio.
IL RISVEGLIO
All'indomani della tragedia la comunità aquileiese si è risvegliata sotto choc, chiedendosi il motivo del folle gesto dell'uomo, molto conosciuto in paese. Motivazioni che sono al vaglio dei militari dell'Arma, con il comandante della Compagnia Stefano Bortone al lavoro per ricostruire i tasselli dell'accaduto, grazie anche alle testimonianze dei vicini della coppia, residente in via Gramsci. «Abbiamo già raccolto le deposizioni di chi è accorso sul posto per dare ausilio alla donna - riferisce Bortone -; da un punto di vista della dinamica il caso si può definire chiuso, per quanto riguarda invece il movente il tutto è ancora al vaglio dell'autorità giudiziaria. Da parte nostra continueremo a raccogliere tutte le informazioni necessarie per dare definitiva contezza sull'accaduto e soprattutto sulle motivazioni che hanno portato a questo tragico gesto. Il Pm è intervenuto ieri sera, aveva già predisposto l'interrogatorio di garanzia, ma date le condizioni psicofisiche è stato rinviato: Duca infatti era in forte stato di agitazione ed ansia». Il comandante specifica poi che non ci sono stati interventi precedenti né da parte dell'Arma, né da parte di altre forze dell'ordine: «È da considerarsi un fulmine a ciel sereno», conclude Bortone.
LA TESTIMONIANZA
«Ho sentito delle urla giungere dalla casa, mi sono precipitata immediatamente lì all'esterno e ho visto quella scena: lei in una pozza di sangue e lui immobile, con le mani aperte» - ha raccontato ieri, ancora scossa ed incredula, Elena Vanzo, infermiera, tra le prime a tentare di soccorrere la donna, che era stata colpita al volto dal marito con una lama, attorno alle 18. «Ho tentato di fare qualcosa, ma ha aggiunto - ho capito che la situazione era disperata. Sono sconcertata perché vedevo lui quasi ogni giorno. Conoscevo entrambi, lei a dire il vero era più riservata».
I MOTIVI
Dalle prime ricostruzioni, nel pomeriggio tra Duca e la moglie sarebbe scaturita un'animata discussione. Successivamente l'uomo ha afferrato un coltello da caccia, lungo circa 20 centimetri con una lama da 9, e ha colpito la consorte una sola volta all'altezza del collo, sul lato sinistro. La donna è poi scappata in giardino verso il cancello, carrabile per chiedere aiuto, ma si è accasciata subito dopo. Nonostante i tentativi di rianimazione praticati sul posto, prima dalla vicina, poi dal personale del 118, il trasporto in ospedale e l'immediato intervento a cui è stata sottoposta in sala operatoria, la donna è spirata qualche ora più tardi.
«Non li sentivamo litigare, qualche discussione, ma nulla che facesse presagire quello che poi è successo», aggiunge un altro vicino di casa, Egidio Colpo: «È stato suo nipote Matteo a chiamare il numero unico delle emergenze, ha sentito urlare Aiuto! Aiuto! e mi ha avvisato. Poi ci siamo sporti a guardare cosa fosse successo ed abbiamo visto lui tutto insanguinato, ormai era troppo tardi».
Altri residenti della zona avrebbero indicato un malessere da parte dell'uomo, registrato negli ultimi mesi, ma non ci sono ancora riscontri effettivi. Duca faceva l'idraulico prima di andare in pensione. Aveva una ditta assieme al fratello Ennio, che vive a Cervignano. Resiede invece a Gonars invece il figlio della coppia, Daniele. Marinella Maurel e Livio Duca vivevano ad Aquileia da 42 anni. Lei Era era molto attiva nel volontariato: in particolare, operava in difesa dei cani abbandonati. Il coltello è stato posto sotto sequestro, così come gli abiti della donna e l'abitazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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