DIVIETO DI RITORNO
UDINE Ad agosto, mentre si trovavano a Grado, avevano aggredito un cittadino di origine senegalese ed erano passati dalle parole - l'invito a tornare al proprio Paese - ai fatti, colpendolo al volto e causandogli lesioni che allora i sanitari avevano giudicato guaribili in dieci giorni. Una condotta che è costata loro cara. L'altro ieri, infatti, per i due cittadini udinesi il questore di Gorizia ha emesso due divieti di ritorno per tre anni nel Comune di Grado. Il provvedimento (istruito dalla Divisione di Polizia anticrimine della questura su segnalazione della locale Digos) ha colpito un cittadino bosniaco di 31 anni e un italiano di 24, entrambi residenti a Udine.
ARRESTATO
Un ragazzo di 19 anni, residente nell'hinterland di Udine, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Udine dopo aver violato la misura dell'allontanamento dalla casa familiare di cui era stato destinatario per atti di violenza in ambito familiare. Il giovane era stato sottoposto a settembre alla misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento per una serie di episodi di minacce rivolte nei mesi precedenti nei confronti dei genitori. In un caso il ragazzo aveva anche procurato delle lievi lesioni al padre e danneggiato oggetti e suppellettili in casa. Il giovane avrebbe però violato la precedente misura. Il gip del tribunale di Udine ha quindi emesso nei suoi confronti un'ordinanza di custodia cautelare. Il ragazzo è stato portato alla casa circondariale di Udine.
MINORENNI DENUNCIATI
Denunciati infine dai carabinieri di Martignacco due minorenni (un 17enne e un 16enne), entrambi albanesi, domiciliati presso un centro di accoglienza, che - dopo aver divelto le placche antitaccheggio - avevano asportato da più negozi del Città Fiera merce ed articoli per un valore di 90 euro. I due sono stati riaffidati al centro di accoglienza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA UDINE Ad agosto, mentre si trovavano a Grado, avevano aggredito un cittadino di origine senegalese ed erano passati dalle parole - l'invito a tornare al proprio Paese - ai fatti, colpendolo al volto e causandogli lesioni che allora i sanitari avevano giudicato guaribili in dieci giorni. Una condotta che è costata loro cara. L'altro ieri, infatti, per i due cittadini udinesi il questore di Gorizia ha emesso due divieti di ritorno per tre anni nel Comune di Grado. Il provvedimento (istruito dalla Divisione di Polizia anticrimine della questura su segnalazione della locale Digos) ha colpito un cittadino bosniaco di 31 anni e un italiano di 24, entrambi residenti a Udine.
ARRESTATO
Un ragazzo di 19 anni, residente nell'hinterland di Udine, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Udine dopo aver violato la misura dell'allontanamento dalla casa familiare di cui era stato destinatario per atti di violenza in ambito familiare. Il giovane era stato sottoposto a settembre alla misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento per una serie di episodi di minacce rivolte nei mesi precedenti nei confronti dei genitori. In un caso il ragazzo aveva anche procurato delle lievi lesioni al padre e danneggiato oggetti e suppellettili in casa. Il giovane avrebbe però violato la precedente misura. Il gip del tribunale di Udine ha quindi emesso nei suoi confronti un'ordinanza di custodia cautelare. Il ragazzo è stato portato alla casa circondariale di Udine.
MINORENNI DENUNCIATI
Denunciati infine dai carabinieri di Martignacco due minorenni (un 17enne e un 16enne), entrambi albanesi, domiciliati presso un centro di accoglienza, che - dopo aver divelto le placche antitaccheggio - avevano asportato da più negozi del Città Fiera merce ed articoli per un valore di 90 euro. I due sono stati riaffidati al centro di accoglienza.