Addio al punto nascite di Palmanova Riapre Latisana, Consiglio di fuoco

Mercoledì 19 Giugno 2019
LA DECISIONE
TRIESTE Giunta regionale e maggioranza di centrodestra hanno deciso: il punto nascita di Latisana, sospeso da un paio di anni, riaprirà con Pediatria annessa mentre verrà chiuso quello di Palmanova.
I LAVORI
La previsione che ne stabilisce lo spostamento ha mandato letteralmente in tilt i lavori del consiglio regionale, riunitosi ieri a Trieste per discutere il disegno di legge omnibus, poiché contenuta in un emendamento reso noto prima alla stampa e successivamente ai consiglieri che hanno ricevuto il testo in aula. In fase di definizione, anche un ordine del giorno da parte delle forze di maggioranza che impegna la giunta a potenziare l'ospedale di Palmanova per renderlo punto di eccellenza: «I tecnici ci hanno spiegato ha riferito il presidente Massimiliano Fedriga - che ormai era a rischio il livello di sicurezza sanitaria del punto nascita di Palmanova che invece diventerà un super ospedale di programmazione, con l'attivazione di nuove e importanti funzioni, quali il ripristino della struttura complessa di nefrologia, le chirurgie ortopedica, mammaria e oculistica, il day surgery e la riabilitazione ortopedica e neurologica. Vengono inoltre mantenute le strutture di emergenza e urgenza, come il pronto soccorso».
LA RABBIA
Il sindaco della città stellata Francesco Martines non ci sta: «Abbiamo scovato il documento segreto che inchioda Riccardi e il centrodestra alle loro responsabilità: furono lui e la giunta Tondo nel 2012 a voler chiudere il punto nascita di Latisana oltre a Gorizia: è giusto che nella Bassa friulana tutti lo sappiano». Dunque rincara: «Lo stesso Riccardi che ora per far piacere alla Lega e per soddisfare una precisa promessa elettorale cambia idea, vuole riaprirlo e fare marcia indietro in un contesto di calo delle nascite del 20% e dove Palmanova ricorda il primo cittadino è l'unico, assieme a Pordenone, ad essere in controtendenza con un +6%». Martines avvisa: «Faremo ricorso al Tar e anche questi documenti ufficiali entreranno nel fascicolo e saranno determinanti: chiederò ai nostri legali di valutare anche la possibilità di danno erariale visto che a Palmanova sono stati spese centinaia di migliaia di euro per rifare delle sale parto». L'ordine del giorno? «Una mera buffonata: Latisana se mai aprirà farà appena 350 parti e in due anni chiuderanno anche loro». Di «vergogna assoluta» parla il segretario regionale del Pd Cristiano Shaurli: «Non c'è stato nessun confronto con gli operatori, nessuna programmazione complessiva e probabilmente, con la chiusura di un punto nascita che fa 800 parti all'anno, siamo anche di fronte ad un unicum in Italia». Ricordando che nella scorsa legislatura il punto nascita di Latisana «è stato sospeso, nemmeno chiuso perché non avete avuto coraggio, con una lettera firmata dal direttore generale dell'Azienda sanitaria».
LA DIFESA
Riccardi ha detto: «Ci assumiamo la responsabilità di un emendamento forte: avremmo voluto agire complessivamente e lo faremo, ma quando si mette a rischio la sicurezza di mamme e bambini non si scherza». Rilancia Fedriga: «Così valorizziamo sia Latisana, considerando il turismo familiare tra Lignano e Bibione e diventando attrattivi per il Veneto, che Palmanova, in un'ottica di sistema con Udine e Monfalcone». Poi Ussai e Sergo (Mss): «Già nel 2015 chiedevamo il manitenimento del Punto nascita, nonché delle degenze di Pediatria, a Latisana. Siamo quindi soddisfatti per la scelta di riattivare questi servizi». A far discutere è anche la volontà di far diventare l'ospedale di Gemona uno dei centri di riferimento per la riabilitazione accanto al Gervasutta di Udine: «Non si giochi allo spezzatino ma si sviluppino i servizi territoriali» commenta l'associazione che rappresenta i fisioterapisti della regione (Aifi). A denunciare la norma che consente di tenere in osservazione i pazienti in stato d'emergenza nei punti di primo intervento a Cividale, Gemona, Maniago, Sacile e Maggiore di Trieste invece che inviarli immediatamente al pronto soccorso è Simona Liguori (Citt): «Così si viola la legge e si mette a rischio la salute dei pazienti».
Elisabetta Batic
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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