A FINE PARTITA
UDINE Commentare il 2-2 tra Udinese e Genoa è un esercizio

Lunedì 6 Luglio 2020
A FINE PARTITA
UDINE Commentare il 2-2 tra Udinese e Genoa è un esercizio di particolare difficoltà, ma il tentativo bisogna farlo. Già solo il volto scuro di Luca Gotti a fine partita fa capire come non sia accettabile il modo in cui è maturato un pareggio a dir poco beffardo. Un pari che porta un punto anche buono per la classifica, ma le modalità con cui si è arrivati al 2-2 incarnano la totale crudeltà del calcio. E chissà se e come avranno dormito Gotti e i suoi ragazzi dopo una beffa così clamorosa: l'Udinese, come a Roma, domina in lungo e in largo e schiaccia il Genoa per 80 minuti. C'è un solo piccolo problema, da cui ne nasce uno più grande in seguito. L'Udinese continua a essere poco cinica, sciupa palle gol semplici con i neo entrati Teodorczyk e Okaka, forse rassicurata da un doppio vantaggio stra-meritato. Il sapore dolce di salvezza quasi acquisita ha spinto a lanciare il salvagente alla squadra dell'ex Nicola. Gli eccessi di confidenza in uscita con il pallone hanno aperto la strada prima al 2-1 di Goran Pandev, abile a sfruttare con il destro l'unica incertezza della partita di Bram Nuytinck. Gotti si arrabbia, ma è nulla rispetto a quanto accade al minuto 95': Zeegelaar, senza apparente motivo, in area di rigore calcia il piede di Biraschi (di certo non l'elemento più pericoloso del Genoa, per usare un eufemismo). Orsato sorvola ma la sensazione è chiara: arriverà la chiamata del Var, che puntuale assegna il calcio di rigore al Grifone. A Pinamonti il destro trema ma proprio quel tiro rabberciato lo favorisce: Musso esplode sul lato giusto, ma non riesce ad allontanare e per il ragazzo scuola Inter è tap-in, punto e beffa bianconera sono cosa semplice.
ERRORE INCOMMENTABILE
Frazioni di secondo in cui, dalla tribuna stampa, è facile scorgere l'entusiasmo incredibile della panchina ligure e la disperazione di quella bianconera, che guarda attonita quanto successo in campo; guarda il gigante Musso sdraiarsi e portare i guanti di fronte agli occhi. Come fosse una sconfitta: perché il punto c'è e le distanze sul Genoa restano invariate (aumenta a +7 quella sul Lecce), ma la mazzata è di quelle pesanti. Non fa giri di parole Luca Gotti al termine della gara: «Quando vinci una partita 2-0 - esordisce a Udinese Tv - capita nel calcio che non riesci a portarla in fondo; se succede perché gli avversari sono stati bravi e ti hanno messo in difficoltà, alzi le mani e dici a loro bravi. Questo non è il caso, perché abbiamo regalato il 2-1 al Genoa e l'episodio del fallo al 95' in area in Serie A per me è incommentabile».
Suona come una bocciatura per Zeegelaar, ma lo è anche per Walace, che gestisce con pressappochismo una palla pesante di fronte all'area di rigore, agevolandone il recupero rossoblù da cui scaturisce il penalty.
ALTRI PUNTI REGALATI
Non è tempo di processi, anche perché Zeegelaar con ogni probabilità a Ferrara sarà titolare in luogo dello squalificato Sema; è altresì tempo di guardare avanti: «Ovviamente si deve resettare, pensando che comunque abbiamo preso un punto - ricorda Gotti - anche se è la terza volta che perdiamo punti nel finale in questo campionato. Pensiamo a fare il giusto sacrificio calcistico, con la speranza di non esser ancora penalizzati da errori individuali così marchiani». E a chi cerca di riflettere sulle cose positive viste in campo, l'allenatore bianconero risponde con estrema onestà: «Ci sono molti aspetti positivi da cogliere dal punto di vista dell'allenatore. Ci sono otto partite da qui alla fine che vanno preparate bene e affrontate bene, con il giusto spirito e la corretta mentalità. In questo concitato finale l'amarezza è superiore alla valutazione delle cose che sono andate bene, che so non essere poche».
Stefano Giovampietro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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