Zaia promuove il super campus: «Noi ci siamo»

Domenica 22 Luglio 2018
IL PROGETTO
TREVISO «Noi ci siamo». Il governatore Luca Zaia esce allo scoperto. E promuove il progetto di un super campus dell'area dell'ex distretto militare. Un'idea su cui stanno lavorando le università di Venezia e Padova, in collaborazione con la Fondazione Cassamarca e il Comune. L'obiettivo è di trasferire tutti i corsi, sia veneziani che padovani, nel grande complesso San Paolo, attualmente solo in parte occupato da Ca' Foscari. Un'area enorme, da ristrutturare, dove realizzare aule, laboratori, mense, strutture e servizi universitari di primo livello in grado di soddisfare le esigenze di studenti provenienti dall'Italia e dall'Europa.
IL DIALOGO
I due atenei stanno già parlando mentre la Fondazione osserva interessata, sperando nell'intervento di enti e associazioni con cui condividere il peso dell'investimento. E a Ca' Sugana il sindaco Mario Conte è pronto a dare tutto il supporto possibile. Ma l'uscita di Zaia permette di fare un passo in avanti di enorme importanza, «Quello di Treviso potrebbe diventare il primo campus di Univeneto - dice - mi fa piacere che le università della regione dialoghino tra loro, una cosa che non è mai stata facile. E mi piace che lo facciano a Treviso, un terreno neutro dove poter sviluppare questo progetto. E da questo ne potrebbero nascere altri: Treviso diventerebbe nuovamente la piccola Atene di un tempo. Noi, per quello che potremo fare, ci siamo. Ma non solo: potremo anche chiedere al Governo di essere della partita. Un campus del genere sarebbe il primo in Italia, avrebbe un respiro europeo molto importante. Ma dovrà essere un progetto in osmosi con il territorio e la sua economia, che guardi al futuro e che non sia autoreferenziale».
LE RISORSE
Il governatore non si spaventa nemmeno pensando ai costi: «Intanto vediamoli - dice - poi valutiamo le possibilità: ci sono finanziamenti europei, qualcosa potrà fare anche la Regione. L'importante è avere le idee chiare e definire bene chi fa cosa. Non scordiamoci che le università dipendono dal Ministero, non dalla Regione. Con l'autonomia però queste competenze passerebbero a noi e le cose muterebbero ancora». Poi un pensiero alla Fondazione: «I tempi cambiano - osserva - una volta era il territorio a chiedere aiuto alla Fondazione, che una cosa del genere l'avrebbe fatta da sola, adesso accade l'esatto contrario». Un ruolo importante lo avrà anche il Comune, dove il sindaco Conte è pronto a garantire tutto l'aiuto possibile. E Zaia lo coinvolge: «Conte dovrà essere pronto a risolvere tutti gli aspetti burocratici e sciogliere i nodi urbanistici, una partita complicata e importante anche per lui».
Paolo Calia
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