VITTORIO VENETO
«Il luogo comune che da sempre vede la boxe come uno sport

Giovedì 7 Novembre 2019
VITTORIO VENETO
«Il luogo comune che da sempre vede la boxe come uno sport di pura violenza, la cui funzione più nobile può essere al massimo togliere dalla strada i ragazzi a rischio è anacronistico ed è triste come nel 2019 sia ancora diffuso», afferma Omar Garatti, titolare della neonata palestra Round1 di Vittorio Veneto, che a partire dall'11 novembre inizierà un percorso in collaborazione con l'associazione Piccolo Rifugio. Gli incontri, a cadenza settimanale, vedranno dei gruppi misti cimentarsi con varie pratiche di allenamento, studiate appositamente per andare a fornire un supporto in base ai diversi bisogni delle ragazze e dei ragazzi coinvolti.
«E' un'idea che parte da lontano, - spiega Garatti - già alcuni anni fa ho avuto occasione, durante una dimostrazione in una scuola di Tarzo, di lavorare con dei ragazzi con delle disabilità e si è rivelata una splendida esperienza. E' stato quindi naturale, quando circa un anno fa Tommaso Bisagno del Piccolo Rifugio mi ha chiesto se ero interessato ad intraprendere un percorso con loro, dare la mia completa disponibilità. E' un'esperienza che mi inorgoglisce e mi stimola, sia per quello che posso fare io per i ragazzi, sia per quello che loro possono insegnare a me, aiutandomi a crescere come istruttore, confrontandomi con delle particolarità inedite. Gli incontri saranno mirati ad un lavoro specifico su misura delle necessità dei ragazzi, in quanto oltre che sulla coordinazione motoria e le attività sensoriali, vi è un grosso lavoro che viene fatto sul lato emotivo e sulla gestione della rabbia». Un progetto che vede la boxe emanciparsi dall'immagine stereotipata che ancora se ne dà e che vuole porsi come uno sport come gli altri e che può quindi coinvolgere chiunque, a partire dai bambini.
«Noi di Round1 - conclude Garatti - collaboriamo strettamente con la Fight Academy di Santo Stefano di Cadore, che è attualmente la prima in tutta l'Italia del Nord come numero di bambini iscritti, ben 60 sotto i nove anni. Ciò perché lavorano nel modo giusto, facendo passare il concetto che la boxe non è fatta di botte, ma si lavora su sviluppo motorio, fiducia in sé stessi, motivazione. In collaborazione con loro vogliamo organizzare degli stage mensili che vedranno dei campioni dare delle dimostrazioni ai ragazzi: una cosa che nel mondo della boxe italiana sembra non interessi fare a nessuno, ma che troviamo sia molto importante per il movimento». Appuntamento quindi il 30 novembre a Santo Stefano di Cadore con Simone Rotolo, mentre il 21 dicembre arriverà a Vittorio Veneto l'ex campione olimpico Maurizio Stecca.
Carlo Macor
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