Visite limitate ai ricoverati Benazzi: «Solo una al giorno»

Martedì 25 Febbraio 2020
Visite limitate ai ricoverati Benazzi: «Solo una al giorno»
NUOVE DISPOSIZIONI
TREVISO Sono state limitate le visite alle persone ricoverate negli ospedali trevigiani. L'obiettivo è sempre uno: ridurre al minimo i rischi di diffusione del nuovo coronavirus. «In tale situazione di emergenza è previsto un solo visitatore per paziente al giorno specifica Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca questo oltre alle persone impegnate a fare assistenza, in caso di necessità, sia di giorno che di notte». D'ora in poi, in più, i reparti rispetteranno gli orari ufficiali per le visite. In altre parole, non sarà più possibile il libero accesso in qualsiasi momento della giornata, come di fatto accadeva fino a pochi giorni fa. «Tutti i servizi degli ospedali, comunque, sono assolutamente aperti e garantiti sottolinea Benazzi comprese le visite di controllo. Non c'è stato alcuno slittamento. Le strutture ospedaliere funzionano come sempre».
LE PRECAUZIONI
In queste ore l'azienda sanitaria trevigiana sta valutando la possibilità di installare con la Protezione civile una serie di tende attrezzate davanti agli ospedali di Conegliano, Vittorio Veneto e Castelfranco. Ieri sono già state montate davanti ad altre strutture sanitarie del Veneto. Si tratta di una misura esclusivamente preventiva, studiata per garantire un ulteriore punto di appoggio per un eventuale potenziamento del triage, per raccogliere tamponi o per eseguire degli accertamenti sulle persone senza pesare troppo sui pronto soccorso, già messi a dura prova. Anche perché l'emergenza del nuovo coronavirus è esplosa proprio in concomitanza con il picco dell'influenza stagionale. Non è un problema di poco conto, visto che almeno all'inizio i sintomi sono praticamente gli stessi. Basti pensare che in questo periodo l'influenza stagionale, sia quella di tipo A che quella di tipo B, oltre ad altri virus che circolano tutto l'anno, sta costringendo a letto oltre 10mila trevigiani a settimana. Il calo non è ancora iniziato. Di conseguenza se non si procede con un'organizzazione precisa si rischia il caos.
GLI STRUMENTI
Oggi, intanto, arriveranno le prime mascherine e i sovracamici ordinati dall'Usl trevigiana. Complessivamente verranno distribuite 50mila mascherine ai medici e agli operatori a contatto con il pubblico e ai dottori di base. «I medici di famiglia hanno un ruolo fondamentale in questa situazione evidenzia Benazzi il loro filtro, il triage fatto al telefono con i pazienti, consente di capire se ci sono persone con sintomi respiratori importanti per le quali deve essere attivato il 118 o se i problemi possono essere tranquillamente gestiti da casa. È fondamentale intervenire con le ambulanze attrezzate, e con tutto ciò che questo comporta, solo nei casi in cui ci sia una reale necessità. È stata inoltre una scelta corretta quella di ricevere i pazienti nei loro ambulatori esclusivamente su appuntamento. In questo modo si dà una risposta a tutti, continuando sempre a monitorare le persone in isolamento domiciliare, pur a distanza».
I PROTOCOLLI
Ora si stanno studiando dei protocolli dettagliati per le attività e le modalità di accesso nelle case di riposo. Proprio domani andrà in scena un incontro al Ca' Foncello tra i vertici e gli speciali dell'Usl e i gestori dei centri servizi per anziani. «In questo periodo le visite dei familiari nelle strutture devono essere ridotte al minimo indispensabile», è l'appello lanciato da Bruno Di Daniel, segretario dello Snami e medico in servizio nelle residenze sanitaria per anziani. Nei prossimi giorni, infine, ci sarà un vertice tra la stessa azienda sanitaria e i dottori di base del territorio per un aggiornamento sulla gestione dell'emergenza.
M.F.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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