Violenze sulle donne: sono due al giorno

Venerdì 20 Ottobre 2017
Violenze sulle donne: sono due al giorno
LE CIFRE
TREVISO Ogni giorno ci sono almeno due donne vittime di violenza domestica che si rivolgono ai pronto soccorso degli ospedali della Marca. Ogni santo giorno. Una media impressionante. E il conto è inevitabilmente fatto per difetto. In molti casi, infatti, ai medici viene semplicemente riferito che i lividi sono dovuti a piccoli incidenti in casa. Mentre sfugge alla statistica tutto l'ambito delle violenze psicologiche. Trovare la forza di raccontare che si è state picchiate dal proprio marito, compagno o padre è già un primo, fondamentale passo.
IN CRESCITA
Nel 2016 sono state 667 le donne che sono ricorse alle cure in ospedale: 347 nel distretto di Treviso, 209 in quello di Conegliano e Vittorio Veneto e 84 in quello di Castelfranco e Montebelluna. Il numero è in costante crescita. Nel primo semestre di quest'anno gli accessi nei pronto soccorso sono già saliti a 415: 194 a Treviso, 115 a Conegliano-Vittorio Veneto e 106 a Castelfranco-Montebelluna. Andando avanti di questo passo, a dicembre si potrebbero contare addirittura 830 donne picchiate in modo così violento da aver bisogno di cure mediche. Sempre senza contare chi non riesce a squarciare il velo del silenzio. A fronte di questi numeri, l'Usl della Marca ha deciso di potenziare i servizi a difesa delle donne. Da martedì è attivo nel pronto soccorso del Ca' Foncello il cosiddetto codice rosa.
«Scatta quando una donna vittima di violenza si rivolge all'ospedale spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl provinciale consente loro di avere un ambulatorio dedicato e riservato, dove viene garantito l'anonimato in modo ancora più stringente, e prevede l'immediata presa in carico con il supporto di uno psicologo e la segnalazione diretta alle forze dell'ordine, oltre che al centro anti-violenza». L'ospedale di Treviso si allinea così alle strutture delle altre due ex Usl che avevano già attivato il codice rosa.
SOLIGO AIUTA
Si inserisce in questo contesto Alice, campagna contro la violenza sulle donne messa a punto dalla Fondazione di comunità della sinistra Piave e dalla cooperativa Latteria Soligo. L'iniziativa ha assunto un respiro provinciale sviluppandosi sia attraverso una campagna di comunicazione innovativa che con una concreta raccolta fondi a sostegno dei servizi territoriali anti-violenza. Il latte Soligo che nei prossimi mesi entrerà in migliaia di case riporterà sulla confezione lo slogan della campagna Alice e i riferimenti dei centri anti-violenza.
«Tutti noi ogni mattina apriamo il frigo e prendiamo il latte evidenzia Fiorenzo Fantinel, presidente della fondazione questo significa riuscire a entrare nelle case della gente con un messaggio di grande valore». La raccolta fondi viaggia su binari paralleli. Fino a fine anno per ogni litro di latte venduto, Latteria Soligo devolverà un centesimo alla stessa fondazione. Tutti soldi che andranno ai servizi a sostegno delle donne vittime di violenza. Nel complesso la cooperativa metterà in commercio un milione e mezzo di litri di latte fresco, distribuiti in tutto il Veneto e Friuli Venezia Giulia, ma anche Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. Assieme al latte, anche prodotti caseari come la casatella e la mozzarella veicoleranno l'immagine della campagna Alice. «Il nostro statuto è stato scritto dal Beato Toniolo per coniugare l'iniziativa economica all'etica e al benessere complessivo di un territorio sottolinea Lorenzo Brugnera, presidente di Soligo le nostre imprese agricole hanno come perno la famiglia e la donna».
Mauro Favaro
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