L'OPERAZIONE
TREVISO La Provincia approva la stesura di un bando di co-gestione: entra nel concreto il progetto di Villa Albrizzi Franchetti. Ieri pomeriggio, durante il Consiglio provinciale uno degli ordini del giorno riguardava la prosecuzione del progetto di co-gestione della villa lungo il Terraglio. Dopo le 5 manifestazioni d'interesse l'Ente doveva decidere se strutturare un bando vero e proprio per procedere con la formalizzazione delle quote e dell'impegno economico. Vista la presenza di 5 soggetti interessati (per un totale di 7 quote) e considerato che Provincia e Fondazione Cassamarca avocheranno a sè un altro numero di quote, il voto è stato favorevole per la strutturazione di un bando che concretamente impegni i cinque soggetti che hanno presentato la manifestazione d'interesse ed altri che eventualmente si avvicineranno. Durante la discussione il segretario generale Carlo Rapicavoli ha chiarito anche che permane un interesse degli atenei di Venezia e Padova sull'immobile. «Le due Università hanno al momento difficoltà a formulare un'offerta per un immobile che non si trovi nella città capoluogo - ha spiegato Rapicavoli - ma il presidente Garofalo sta seguendo da vicino la cosa. Le Università sono interessate alla gestione di alcuni spazi, con una formula che andrà trovata».
NUOVA PERIZIA
L'altra grande novità è la nuova perizia sulla villa, che abbassa il valore dello stabile da 13 milioni 500mila euro a 10 milioni e 300mila. In sostanza si salda il progetto voluto da Provincia e Cassamarca. Ed entra nella fase operativa. Di fatto il consiglio dà il placet all'alienazione delle quote con 27 posizioni dell'importo di 500 euro ciascuna, specificando che la titolarità delle quote darà diritto alla fruizione completa del compendio secondo un calendario di attività ed iniziative concordate tra le parti di anno in anno. «Abbiamo ritenuto che sulla base delle manifestazioni d'interesse pervenute, questo sia un progetto sostenibile» ha spiegato il presidente Stefano Marcon. Ora la Provincia procederà alla pubblicazione del bando di vendita per quote dell'importo di 500 euro ciascuna, con l'obbligo degli acquirenti di versare all'atto di aggiudicazione una somma almeno pari a 150mila a quota. Il Consiglio ha inoltre approvato la riduzione del valore dell'immobile a 10 milioni 300mila euro a causa dell'usura del tempo e della chiusura. L'opposizione ha votato a favore del progetto richiedendo nello specifico l'estensione di un regolamento condominiale che specifichi obblighi ed oneri, nel comune interesse della valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico.
CAMPUS E MASTER
D'interesse anche la partita relativa alle due Università: poter destinare alcuni spazi a campus o master con l'impegno di Padova e Venezia nella tutela del bene lascerebbe la forte connotazione pubblica auspicata dalle premesse del progetto. Ora la prima parola passa ai soggetti che hanno dato la manifestazione d'interesse. Si tratterà di capire se le aziende parteciperanno al bando. Nel dettaglio, le società e le amministrazioni che hanno formulato 5 offerte per un totale di 7 quote hanno messo sul piatto i propri obiettivi. Il prosecco Doc, che ha formulato un'offerta per 3 quote pari a 1 milione 500mila euro, ha chiarito che l'interesse è quello di trovare una sede. Poi c'è un'associazione d'arte veneziana (Moca), che ha sottoscritto la manifestazione per una quota e vorrebbe tenere mostre d'arte. L'azienda Secco di Preganziol invece investirebbe su villa Franchetti per poter svolgere gli eventi aziendali nel compendio, e infine l'agency video, la More than 30 seconds, firmataria di una sede, chiede di avere una sede in villa. Diverso l'interesse del Comune di Preganziol che, partendo dall'obiettivo di vedere la villa aperta e valorizzata, vorrebbe focalizzare l'attenzione sul parco storico.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO La Provincia approva la stesura di un bando di co-gestione: entra nel concreto il progetto di Villa Albrizzi Franchetti. Ieri pomeriggio, durante il Consiglio provinciale uno degli ordini del giorno riguardava la prosecuzione del progetto di co-gestione della villa lungo il Terraglio. Dopo le 5 manifestazioni d'interesse l'Ente doveva decidere se strutturare un bando vero e proprio per procedere con la formalizzazione delle quote e dell'impegno economico. Vista la presenza di 5 soggetti interessati (per un totale di 7 quote) e considerato che Provincia e Fondazione Cassamarca avocheranno a sè un altro numero di quote, il voto è stato favorevole per la strutturazione di un bando che concretamente impegni i cinque soggetti che hanno presentato la manifestazione d'interesse ed altri che eventualmente si avvicineranno. Durante la discussione il segretario generale Carlo Rapicavoli ha chiarito anche che permane un interesse degli atenei di Venezia e Padova sull'immobile. «Le due Università hanno al momento difficoltà a formulare un'offerta per un immobile che non si trovi nella città capoluogo - ha spiegato Rapicavoli - ma il presidente Garofalo sta seguendo da vicino la cosa. Le Università sono interessate alla gestione di alcuni spazi, con una formula che andrà trovata».
NUOVA PERIZIA
L'altra grande novità è la nuova perizia sulla villa, che abbassa il valore dello stabile da 13 milioni 500mila euro a 10 milioni e 300mila. In sostanza si salda il progetto voluto da Provincia e Cassamarca. Ed entra nella fase operativa. Di fatto il consiglio dà il placet all'alienazione delle quote con 27 posizioni dell'importo di 500 euro ciascuna, specificando che la titolarità delle quote darà diritto alla fruizione completa del compendio secondo un calendario di attività ed iniziative concordate tra le parti di anno in anno. «Abbiamo ritenuto che sulla base delle manifestazioni d'interesse pervenute, questo sia un progetto sostenibile» ha spiegato il presidente Stefano Marcon. Ora la Provincia procederà alla pubblicazione del bando di vendita per quote dell'importo di 500 euro ciascuna, con l'obbligo degli acquirenti di versare all'atto di aggiudicazione una somma almeno pari a 150mila a quota. Il Consiglio ha inoltre approvato la riduzione del valore dell'immobile a 10 milioni 300mila euro a causa dell'usura del tempo e della chiusura. L'opposizione ha votato a favore del progetto richiedendo nello specifico l'estensione di un regolamento condominiale che specifichi obblighi ed oneri, nel comune interesse della valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico.
CAMPUS E MASTER
D'interesse anche la partita relativa alle due Università: poter destinare alcuni spazi a campus o master con l'impegno di Padova e Venezia nella tutela del bene lascerebbe la forte connotazione pubblica auspicata dalle premesse del progetto. Ora la prima parola passa ai soggetti che hanno dato la manifestazione d'interesse. Si tratterà di capire se le aziende parteciperanno al bando. Nel dettaglio, le società e le amministrazioni che hanno formulato 5 offerte per un totale di 7 quote hanno messo sul piatto i propri obiettivi. Il prosecco Doc, che ha formulato un'offerta per 3 quote pari a 1 milione 500mila euro, ha chiarito che l'interesse è quello di trovare una sede. Poi c'è un'associazione d'arte veneziana (Moca), che ha sottoscritto la manifestazione per una quota e vorrebbe tenere mostre d'arte. L'azienda Secco di Preganziol invece investirebbe su villa Franchetti per poter svolgere gli eventi aziendali nel compendio, e infine l'agency video, la More than 30 seconds, firmataria di una sede, chiede di avere una sede in villa. Diverso l'interesse del Comune di Preganziol che, partendo dall'obiettivo di vedere la villa aperta e valorizzata, vorrebbe focalizzare l'attenzione sul parco storico.
Elena Filini
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