«Vigilante anti-bulli nelle scuole»

Mercoledì 18 Aprile 2018
«Vigilante anti-bulli nelle scuole»
CASTELFRANCO
Contro droga, bullismo e disagio giovanile nelle scuole arriva l'addetto alla sicurezza. Un progetto pilota, unico nel suo genere in Italia, che entro poco tempo potrebbe entrare in vigore nelle scuole della Castellana dalle elementari alle superiori. Prevede la presenza di una figura adeguatamente preparata nelle varie scuole con il compito di fungere da contatto tra studenti, insegnanti e personale. A proporlo e tra qualche giorno ai dirigenti scolastici della zona, il dottor Pasquale Borsellino responsabile dell'Usl delle attività sociali e disagio giovanile insieme all'ex comandante della stazione dei carabinieri di Castelfranco il maresciallo Antonio Curro' ora in pensione ma negli ultimi dieci anni stretto collaboratore proprio dell'Usl circa il disagio giovanile. «Proprio questa collaborazione decennale è stata determinante per dar vita a questo progetto-pilota» spiega lo stesso Curro'.
GLI OBIETTIVI
Il dottor Borsellino parte proprio dal presupposto che gli adolescenti oggi manifestano «psicopatologie e che le famiglie mostrano incapacità gravi o incapacità totali a gestirli ed offrire contenimento alle loro emotività». Qui entra in campo la scuola che però proprio per la complessità della situazione può «diventare luogo di conflittualità di violenza, di sopraffazione, il luogo dove gli adolescenti possono incubare i peggiori virus letali alla sopravvivenza». Proprio per questo bisogna rendere la scuola «un luogo sicuro, formare al rispetto delle regole, rispetto reciproco».
RUOLO CHIAVE
Qui entra in gioco, dopo una attenta formazione a cura proprio dell'Usl, la figura del l'addetto alla sicurezza «che deve essere un professionista formato sia dal punto di vista degli interventi educativi che dal punto di vista della sicurezza personale-spiega il dottor Borsellino-deve svolgere attività di vigilanza all'interno della scuola, di osservazione di collaborazione con il dirigente scolastico, affiancamento con i genitori su gravi problemi di sicurezza, affiancamento negli incontri con i servizi e negli incontri con gli insegnanti. I suoi compiti devono essere quelli di creare rapporti con i vari profili che lavorano all'interno della scuola; monitorare i vari spazi scolastici e bonificarli( bagni, cortili, mensa, ) per evitare possano esserci delle zone franche dove spacciare o usare sostanze. Nei momenti di ricreazione monitorare eventuali situazioni a rischio». Cosa invece non può fare: attività di indagine non autorizzata, operazioni di perquisizioni, attività che limitano la libertà individuale, interventi diretti sul singolo studente o gruppi. «Questo progetto è innovativo ed unico non c'è dubbio- conclude il maresciallo Curro'- unica criticità potrebbe essere quella del finanziamento ma potremo studiare qualche collaborazione magari con i privati».
Gabriele Zanchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci