VALDOBBIADENE
Tolleranza zero e massima disponibilità nel collaborare per

Mercoledì 28 Luglio 2021
VALDOBBIADENE Tolleranza zero e massima disponibilità nel collaborare per
VALDOBBIADENE
Tolleranza zero e massima disponibilità nel collaborare per rendere manifeste le situazioni poco trasparenti: così Confagricoltura, Coldiretti e Cia commentano la notizia dell'operazione internazionale Opson X, in cui la Guardia di finanza ha sequestrato 5 mila litri di vino e una tonnellata di zucchero, che ha visto al centro delle indagini un'azienda di Conegliano e una del Valdobbiadenese. Le tre associazioni di categoria puntano l'indice sul mercato nero, che toglie garanzia ai prodotti e crea danno economico alle aziende virtuose.
LE POSIZIONI
«È triste constatare come ancora oggi ci sia qualche produttore che cerca di attentare alla serietà di una categoria che lavora con grande attenzione e rispetto delle norme e del consumatore per portare nel mondo un prodotto degno del nome Prosecco - riflette Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente di Confagricoltura Treviso - Un plauso e un ringraziamento da parte di tutta Confagricoltura vanno quindi al comando provinciale delle fiamme gialle di Treviso e alla compagnia di Conegliano per aver fermato sul nascere una frode che avrebbe potuto causare gravi danni alla reputazione di una delle principali eccellenze venete e della Marca. Come ribadito anche dall'assessore Caner, questa operazione evidenzia come i controlli ci siano, e funzionino». Sulla stessa lunghezza d'onda Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso. che rafforza: «Bisogna stanare i furbetti». «La vicenda del vino sofisticato è un affronto al sistema vitivinicolo di casa nostra. Occorre stanare i furbetti commenta Coldiretti Treviso che rovinano il lavoro di tanti onesti produttori che hanno concorso al boom del Prosecco nel mondo con l'aumento delle esportazioni del 17% nel primo quadrimestre dell'anno. Le bollicine più bevute sono anche le più taroccate. A preoccupare per ultima è la richiesta di riconoscimento all'Unione Europea del Prosek croato contro la quale si è giustamente opposta l'Italia. Serve tolleranza zero sulle frodi che mettono a rischio lo sviluppo di un settore che è cresciuto puntando su un grande percorso di valorizzazione qualitativa. La commercializzazione fraudolenta di falsi vini a denominazione è una delle frodi più ricorrenti assieme alla sofisticazione tramite aggiunta di acqua o zucchero».
LA RIFLESSIONE
Coldiretti concentra la riflessione sul mercato parallelo che, anche nel caso del vino, sottrae valore alle imprese agricole oneste e dà al consumatore che si imbatte in prodotti a zero garanzie. «Il valore sempre crescente che la denominazione Prosecco sta acquisendo, soprattutto nei mercati esteri, purtroppo fa gola a coloro che hanno come unico obiettivo la speculazione e il mero profitto - conclude Giuseppe Facchin della Cia di Treviso - Questi casi, se pur molto isolati, vanno a ledere il lavoro virtuoso di tante aziende e famiglie della denominazione e indeboliscono un comparto, costruito nel tempo con impegno, che identifica un intero territorio. Condanniamo con forza questi comportamenti perché il valore generato dal sistema Prosecco è frutto del rispetto di regolamenti disciplinari e protocolli che oltre alla tutela della qualità del prodotto stanno guidando il comparto in un processo di sostenibilità ambientale e socio-economica».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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