VALDOBBIADENE
Ad Abu Dhabi, nel luglio 2018, i commissari Unesco chiesero al

Domenica 9 Dicembre 2018
VALDOBBIADENE
Ad Abu Dhabi, nel luglio 2018, i commissari Unesco chiesero al comitato scientifico per la candidatura delle colline del Prosecco di lavorare in maniera incisiva sull'area di sostegno (la commitment zone), quel territorio vicino alle zone di pertinenza Unesco, per creare lì, in luoghi meno sottoposti a vincoli, ampie strutture di sostegno turistico ed economico al sito. Inizialmente si trattava di 13 comuni fratelli, posti al confine con la zona di eccellenza. Dal 2 ottobre ne è entrato un quattordicesimo: Segusino.
UN'AREA CUSCINETTO
«Riteniamo che far parte di questo cordone di comuni limitrofi sia un innegabile beneficio in termini di visibilità e tradizione turistica - dice il sindaco di Segusino, Gloria Paulon - ma soprattutto obbligherà i nostri comuni a un attento riesame dei criteri urbanistici. Parlarne è ancora un tabù, ma ritengo sia un'azione necessaria soprattutto in zone, è il caso di Segusino, in cui l'antropizzazione è stata più massiccia». Segusino, Moriago, Sernaglia della Battaglia, Santa Lucia di Piave, Mareno, Vazzola, Codognè, Godega di Sant'Urbano, San Fior, Colle Umberto, Cordignano, Cappella Maggiore, Sarmede e Fregona: ecco l'area cuscinetto, che offrirà sostegno in termini di strutture più ampie per l'accoglienza turistica e di cantine e aziende di dimensioni più ampie. «Quando venne chiesto a Segusino di entrare la prima volta la precedente amministrazione ritenne di non aderire - spiega Paulon - Noi abbiamo creduto che questo ingresso possa aiutare Segusino ad organizzare un'offerta turistica diversa, stimolando quelle attività recettive ed agricole 2.0 che già stanno nascendo sul territorio». Tecnicamente l'area di sostegno è una porzione di territorio che viene inclusa da Unesco per rafforzare una candidatura. In quest'area la legge 403, il testo che in queste settimane è in seconda commissione ed entro gennaio 2019 si trasformerà in norma, non ha valore di obbligo ma sarà comunque uno strumento prezioso per i sindaci. «Segusino è diviso da Valdobbiadene dal monte Perlo per cui per noi non sarà valida la prescrizione di non costruire edifici che occludano la vista sulle colline - conclude il primo cittadino - ma noi vediamo questa legge come un modo per cambiare mentalità sia nell'edilizia privata sia in quella industriale».
LA BOZZA DEL DISCIPLINARE
Il testo, ancora in forma di bozza, verrà discusso a porte chiuse con le amministrazioni il 14 dicembre. E alle perplessità di alcuni amministratori, arriva la risposta del comitato. «Sono due anni che discutiamo di vincoli e che stiamo cercando, attraverso un percorso condiviso, di dotarci di strumenti urbanistici omogenei - ribadiscono - gli atteggiamenti di fronda arrivano un po' tardi». L'architetto Doria della Regione, che ha l'incarico di redigere e amalgamare il testo getta acqua sul fuoco però: È fondamentale per noi che certi processi avvengano con la massima condivisione e che si possa approdare a norme urbanistiche che incontrino anche l'approvazione di sindaci e comuni». Il tempo dato per entrare a regime è 18 mesi. Oggi Unesco non chiede una legge fatta ed applicata, chiede però - oltre alla riscrittura del dossier - un impianto normativo applicabile e adeguato. E questo arriverà tra poche settimane. I no fanno notizia, ma sono molti i sindaci a dire: benvenuta legge. «Ritengo che la norma regionale debba poi rimandare, per le specifiche a regolamenti già esistenti, penso a quello di polizia rurale - conclude Luciano Fregonese, sindaco di Valdobbiadene - ma al di là delle cose da chiarire, che discuteremo in sede tecnica, la maggior parte dei comuni è convinta che oggi ci sia l'esigenza di cambiare marcia. Ce lo chiede il territorio, ce lo chiedono i visitatori».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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