Vaccini obbligatori: l'Usl usa il buonsenso

Domenica 25 Febbraio 2018
SANITÀ
TREVISO Non ci sarà alcuna ghigliottina. Ormai non mancano che due settimane all'alba. La legge sull'obbligo vaccinale dice che entro il 10 marzo le famiglie dei bambini e dei ragazzi con meno di 16 anni devono presentare alle scuole i documenti che certifichino in modo definitivo che i loro figli sono stati coperti. In caso contrario, scatta una multa tra 100 e 500 euro. E per i piccoli di nidi e materne anche la sospensione da scuola. Ma l'Usl della Marca non procederà con l'accetta. «Chi ha già richiesto di essere inserito nel calendario vaccinale non ha nulla da temere», fa sapere. In altre parole basta la richiesta di appuntamento per scongiurare la multa. Cosa non da poco, dato che con ogni probabilità anche l'Usl trevigiana, come altre in Italia, non riuscirà a vaccinare tutti entro il 10 marzo.
ANSIA MORBILLO
Basti pensare che, stando all'ultimo aggiornamento, ci sono oltre 8mila giovani trevigiani, tra i 135.800 under 16, non ancora coperti contro il morbillo, uno dei vaccini obbligatori. «Anche se dovessimo sforare conferma Marco Cadamuro Morgante, direttore sanitario dell'Usl provinciale le persone che hanno già chiesto di essere inserite nel calendario vaccinale non verranno sanzionate». Questo per quanto riguarda le multe. Resta il nodo della frequenza a scuola. Tra gli oltre 8mila giovani non ancora vaccinati contro il morbillo, ci sono circa 2.300 bambini tra uno e sei anni, in età da nido e materna. Fermo restando che non tutti vanno a scuola, come si comporteranno gli istituti? Morgante predica prudenza: «Se sono già inseriti nella calendarizzazione, non credo che possano essere messi fuori dalle scuole spiega magari ci sono stati casi particolari con genitori che per mille motivi non hanno potuto portare prima i propri figli a effettuare le vaccinazioni». Nel frattempo i dipartimenti di prevenzione dell'Usl stanno continuando a telefonare e a invitare a colloqui individualizzati le famiglie che ancora mancano all'appello. Un super-lavoro per provare a chiudere le liste quanto prima. L'obiettivo è entrare in contatto con i genitori che hanno sì preso appuntamento, ma che da settembre continuano a farlo slittare. Sono circa il 3% del totale. Qualcuno li vede come furbetti che cercano di far concludere l'anno scolastico ai propri figli di fatto aggirando l'obbligo vaccinale. Ma l'Usl non si pone questi quesiti. «Continuiamo con le chiamate assicura Morgante per cercare di ricontattare i genitori che per qualche ragione non sono ancora riusciti a presentarsi con i bambini all'appuntamento». Per chi invece ha scelto di rifiutare i vaccini, la multa e l'eventuale sospensione da scuola sarà inevitabile. Le stime indicano la presenza nella Marca di circa 300 novax irriducibili. I calcoli definitivi, però, verranno fatti solo dopo il 10 marzo.
Mauro Favaro
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