Un morto: l'influenza adesso fa paura

Sabato 27 Gennaio 2018
Un morto: l'influenza adesso fa paura
SANITÀ
TREVISO Un morto e due pazienti in gravi condizioni, uno dei quali ancora ricoverato in Terapia intensiva. L'influenza adesso fa paura. Fin dallo scorso autunno i medici avevano puntato i riflettori sul ritorno della cosiddetta Suina. Ed è stata proprio questa, ribattezzata così dopo la pandemia del 2009, a mietere la prima vittima. Un 49enne di Treviso è morto al Ca' Foncello a causa del contagio dal virus H1N1. È il primo decesso registrato in questa stagione nella Marca. Il quarto in Veneto. L'uomo non si era vaccinato contro l'influenza. Si era rivolto al pronto soccorso nei giorni scorsi, con la febbre altissima, per le gravi complicanze legate all'infezione. Immediatamente era scattato il ricovero. Ma il suo quadro clinico si è presentato fin da subito complesso: era iperteso, obeso e grande fumatore. In più, aveva contratto anche il virus della mononucleosi. In questo contesto precario, l'influenza si è rivelata letale.
IL QUADRO CLINICO
La somma delle infezioni ha causato un'ulteriore malattia ematologica che l'ha portato al decesso. «Se non avesse preso l'influenza, probabilmente non sarebbe morto. Questo va detto spiega Roberto Rigoli, responsabile della Microbiologia dell'ospedale di Treviso questo caso, purtroppo, ci ricorda che nei pazienti consapevoli di avere aggravanti patologiche bisogna prendere in considerazione la vaccinazione antinfluenzale». Negli ultimi giorni l'ospedale di Treviso ha registrato anche il ricovero di due pazienti in gravi condizioni, sempre per complicanze legate al virus dell'influenza. Il primo è migliorato ed è già stato dimesso. Il secondo, invece, si trova ancora nell'unità di Terapia intensiva. Le sue condizioni sono stazionarie. Ma traspira cauto ottimismo. «Con l'influenza, purtroppo, dobbiamo registrare ogni anno il decesso di qualche persona che per altri motivi ha già le difese immunitarie basse fa il punto Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca solitamente sono anziani che sviluppano bronchiti o broncopolmoniti. Ma l'attenzione è massima anche per chi è costretto a convivere con gravi patologie».
L'ALLARME
C'è però anche una nuova fonte di preoccupazione. Si tratta di un virus dell'influenza che non era stato previsto. Si chiama Yamagata. È spuntato a sorpresa. E di conseguenza sfugge al vaccino. Fino ad ora il Ca' Foncello ha contato quattro casi di persone che si sono rivolte al pronto soccorso per complicanze legate all'influenza dopo essere state contagiate nonostante si fossero vaccinate. Al momento fortunatamente i numeri non sono enormi. Ma i medici non nascondono il timore che il nuovo virus possa iniziare a circolare moltiplicando i contagi. Sarebbe un incubo proprio nell'anno in cui l'epidemia ha sviluppato un'ondata che non si vedeva da oltre dieci anni. «Quest'anno, per dirla in parole semplici, c'è stato un doppio picco dell'influenza A: prima con l'H1N1, la cosiddetta Suina, che è tornata creando un po' di scompiglio, e poi con l'H3N2. In questo contesto, inoltre, l'influenza B ha anticipato il suo arrivo è il quadro fatto da Rigoli come se non bastasse, ora è comparso il ceppo Yamagata. Si tratta di una variante del gruppo B, che non è coperta dal vaccino trivalente. Dobbiamo stare all'erta perché c'è il rischio che questo virus inizi a circolare in modo massiccio. E' comunque difficile fare previsioni. Anche perché un andamento di questo tipo dell'influenza non si vedeva dal 2004».
I RIMEDI
L'Usl della Marca attraverso la campagna antinfluenzale ha distribuito in tutto 143.300 vaccini tetravalenti. Questi, però, proteggono solo dai virus H1N1 (Suina), dall'H3N2 e dal virus del gruppo B identificato con il nome di Victoria. Lo Yamagata non c'è. Nessuno si aspettava la sua comparsa. Va detto che l'influenza causata dallo Yamagata non è più aggressiva delle altre. Però, sfuggendo al vaccino, potrebbe teoricamente causare il contagio di molte più persone.
Mauro Favaro
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