Un milione per il Bailo «A S. Caterina ora non serve»

Sabato 24 Marzo 2018
LA NOVITÀ
TREVISO Non più per Santa Caterina, ma per ultimare il recupero-restauro del museo Bailo. La giunta, dopo alcune settimane di valutazione, ha deciso di stanziare il milione di euro ricevuto a fine febbraio dal Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) per completare il museo civico dedicato all'arte moderna trevigiana. Il milione, che equivale alla somma messa in palio per chi si sarebbe aggiudicato il titolo di Capitale della Cultura 2020, è stata una sorpresa che ha messo di buon umore un po' tutti a Ca' Sugana. Inizialmente pareva destinato a Santa Caterina, poi i programmi sono cambiati.
LA DECISIONE
«Quella somma - spiega l'assessore alla Cultura Luciano Franchin - non era vincolata a Santa Caterina, ma genericamente ai musei trevigiani. Abbiamo quindi deciso di dirottarla interamente sul Bailo per recuperare l'ala ancora mancante». Su quel progetto il Comune aveva già deciso di metterci un milione e mezzo di euro, investimento inserito nel triennale delle Opere Pubbliche. Un cifra che però non sarebbe stata sufficiente per coprire il recupero dell'ala che dà sull'istituto magistrale, incentrata soprattutto sul secondo chiostro. Ma la decisione di cambiare museo è stata motivata anche da altro: giovedì il Comune ha siglato un accordo con una ditta privata che ha accettato di finanziare interamente il progetto mettendo sul piatto 120mila euro.
FORTUNA E LAVORO
«Diciamo che da una parte c'è stata la felice e fortunata coincidenza del finanziamento arrivato dal Cipe - continua Franchin - dall'altra il gran lavoro per trovare un privato disposto a finanziare il progetto. Adesso possiamo cominciare. Questo milione di euro va a coprire più della metà dell'investimento per rimettere a nuovo l'ala mancante del Bailo». L'idea della Giunta è di completare la storia della pittura trevigiana del Novecento: «L'ala disponibile (e inaugurata in pompa magna alla presenza del ministro ai Beni Culturali Dario Franceschini ndr) è stata dedicati ai primi del Novecento, con le opere di Martini. Ma i nostri depositi custodiscono preziose collezioni, e donazioni, che riguardo anche la seconda metà del Novecento. Con il recupero della seconda ala vogliamo quindi ampliare lo spazio espositivo e completare il Bailo, il museo cittadino dedicato all'arte moderna e contemporanea. E così, con l'apertura già avvenuta della Pinacoteca a Santa Caterina, andremo a completare il ciclo dell'arte trevigiana. E a breve avremo anche importanti novità sul fronte della comunicazione». E a giugno partiranno anche i lavori per la caffetteria: «Altro tassello che va completare l'offerta del Bailo».
Paolo Calia
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